Le sculture a parete di Fabrizio Prevedello (1972) possiedono la qualitĂ di oltrepassare la propria fisicitĂ per evocare paesaggi mentali di particolare delicatezza. Esposte fino allâ11 novembre alla galleria z2o, esprimono una condizione di ruvida riservatezza, simile al mood presente nelle pagine di scrittori come Paolo Cognetti o ancor di piĂš Erri De Luca. Prevedello appartiene alla loro stessa razza, fatta di persone che frequentano le montagne e si muovono a loro agio tra scoscesi pendii e preziosi silenzi, piuttosto che in piazze affollate e chiassose. CosĂŹ, lâarte di Prevedello nasce dal rumore di un sasso mosso dallo zoccolo di uno stambecco, dal fruscio di una lepre nel sottobosco o dallo schianto di un ramo di un abete dopo una nevicata troppo abbondante. Dopo alcuni anni di ricerca, in questa mostra lâartista sembra aver raggiunto una consapevolezza che gli permette di armonizzare i materiali allâinterno di un equilibrio tra pieni e vuoti, frammenti e architetture, gesti e riflessioni.
Definito da Antonio Grulli âun rabdomante in cerca di materiaâ, Prevedello presenta nei tre ambienti della galleria dieci opere, che abitano lo spazio con una sorta di intima ma calcolata discrezione, senza eccessi o strappi. Sculture giocate sul rapporto tra marmi e metalli, come in Cornerstone (247) (2018) o in Tempi (297) (2020) , dove una lastra di marmo bardiglio è posizionata in una sorta di gabbia dâacciaio, che le permette di mostrare la sua trama marezzata e splendente. Una pietra che lâartista dona al nostro sguardo, con un invito allâattenzione propria dellâalpinista in arrampicata, quando un solo piede in fallo potrebbe farlo precipitare nellâabisso. In una delle opere in mostra, Cava, Tacca bianca (184-1°,1) (2017) , Prevedello raggiunge un risultato ancora piĂš alto e poetico, sostituendo lâarroganza del metallo con la soffusa trasparenza del vetro che dialoga con il cemento armato . in un gioco di magiche e intime armonie. Se il titolo della mostra, âManiâ, suggerisce un rapporto con una manualitĂ forte e sapiente, uno dei possibili sviluppi della ricerca dellâartista potrebbe essere lâaprire la materia a nuove ed inaspettate relazioni, piĂš svincolate da un progetto costruttivo e rivolte verso territori magici e poetici, da conquistare con libertĂ e coraggio .
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