È meno conosciuta della Sindrome di Stendhal, ma miete sicuramente più vittime: è la Sindrome di Rubens, una sorta di impulso sessuale che colpisce il visitatore durante la contemplazione di alcune opere d’arte custodite all’interno di magnifiche sale adibite a museo o giardini principeschi. Lo ha rivelato l’indagine condotta dal Professor Massimo Cicogna, presidente dell’IPSA, Istituto di Psicologia Psicoanalitica di Roma.
Questi i dati: su 2000 ragazzi intervistati all’uscita di alcune strutture museali, il 20% ha rivelato di aver desiderato, o addirittura di aver consumato, una fugace storia d’amore all’ombra di un’opera d’arte. “Era una delle teorie di Freud: scoprire il mondo fa eccitare – ha spiegato ad Exibart il professor Cicogna – “e trovarsi di fronte ad un’opera d’arte, provoca un’eccitazione legata alla percezione estetica dell’immagine”. Ecco in dettaglio la Teoria della mitopoiesi elaborata da Cicogna: “i giovani di oggi si sono di nuovo appassionati all’arte: di fronte ad essa vivono una sorta di contemplazione estetica. La cognizione dell’immagine infatti è l’acquisizione del mondo nel modo più originale che ci sia. È un processo normale: l’uomo per comprendere avvicina l’ignoto al noto. E l’arte sta proprio in questo: nel riconoscimento di certi elementi, in una percezione di tipo estetico delle immagini. Ecco perché la scoperta delle cose nell’uomo è connaturata ad un’eccitazione di tipo erotico”.
Dagli studi del professor Cicogna è nata una classifica speciale dei musei ‘a rischio’, di luoghi d’arte all’interno dei quali la Sindrome di Rubens colpisce più spesso. Primo posto spetta al Palazzo Doria Pamphilj di Genova, dove si trova il Satiro di Rubens, l’artista fiammingo che ha dato il nome alla sindrome. Al secondo c’è la Pinacoteca di Brera di Milano; al terzo la Gam, Galleria d’arte moderna di Torino, da molti indicato come il museo più sensuale d’Italia, “dove molti visitatori si sono lasciati sedurre specialmente dalla ‘Nuda’, un nudo di donna sdraiata su pelliccia bianca, dipinto da Giacomo Grosso, un pittore torinese attivo tra la fine del 1800 e l’inizio del ‘900”, come ci ha confessato Marcella Pralormo, dell’ufficio mostre della Gam.
Link correlati
Palazzo Principe Doria, Genova
Pinacoteca di Brera, Milano
Galleria di Arte Moderna, Torino
Galleria dell’Accademia, Firenze
Villa Panza, Varese
Collezione Guggenheim, Venezia
Galleria Borghese, Roma
Cinzia Tedeschi
[exibart]
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cosa è la sindrome di MOC ?
ma perchè c'è un tempo massimo per scrivere sulla passione???
Percepisco una certa sindrome di MOC in giro..
La notizia sarà anche vecchia, io non lo so, ma l'articolo è delizioso.
Probabilmente alla signora che scrive 'vergogna' servirebbe molto molto molto essere pervasa dalla suddetta sindrome!
Vada vada vada un po nei musei a vedere se qualcuno le fa passare il nervosismo signora cara.
A me è interessato moltissimo il tutto! C'è l'intervista al dottore che non avevo visto da nessun'altra parte e le idee dei responsabili dei musei...molto piu carino. GRAZIE
Una notizia fresca, fresca!! Risale addirittura aa agosto!!! Vergogna!!!
... interessante è notare che lo studioso di questa sindrome si chiama "Cicogna".
Sarà stato concepito in un museo?
Ciao, Biz.
sono compiaciuto della sindrome, visto che dipingo,e se il dipinto mi riesce rimango a guardarlo per minuti interminabili,che rallentano il tempo e ci si perde nei colori,e la vita diventa più sexi
ma c'è già...il forum
A quando un bel forum sulla Sindrome di Rubens?
Se c'è già: dov'è?
Argomento davvero interessante...