E siamo a quota sei. Si inaugura oggi (28 settembre) alle 18, con una conferenza dell’architetto-antropologo Franco La Cecla, l’edizione 2005 de Il Genio di Palermo. Titolo dell’intervento: “Qualunque cosa siamo, siamo carne e geografia”. Parole profetiche se lette nella riconquistata dimensione ambientale di una manifestazione interamente dedicata alla giovane arte che si snoda attraverso la città e i suoi spazi. Vicoli, vecchi palazzi, magazzini, cortili e scantinati ospiteranno per una settimana il lavoro di 32 giovani artisti, fra cui molti esordienti, sottratti all’anonimato clandestino di una Palermo cronicamente sorda alle esigenze del contemporaneo.
In questo senso bisogna indubbiamente riconoscere al Genio il merito di avere fatto la sua parte. La manifestazione, ideata e diretta sin dalla sua prima edizione, nel 1998, da Eva di Stefano, ha contribuito non poco a far crescere in città una sensibilità per il contemporaneo. E se per un verso, per il suo carattere effimero e stagionale, il Genio ha messo in luce le difficoltà endemiche di un sistema che ancora non è tale, in termini di spazi pubblici, di istituzioni solide, di rete di relazioni e di contatti a livello nazionale e internazionale, di contro ha indicato con convinzione una delle vie percorribili nell’avvicinare città e ricerca artistica contemporanea.
Rispetto all’ormai collaudata formula del giro per studi di artisti e gallerie, l’edizione di quest’anno si presenta con alcune novità. Intanto con un passaggio di consegne nella terna curatoriale: Daniela Bigi, Marina Giordano e Maria Antonietta Malleo hanno privilegiato la diversità degli orientamenti e dei linguaggi, rinunciando all’individuazione di un’impronta unica o di un filo conduttore, per dare maggiore spazio possibile alla varietà delle proposte prese in considerazione.
Una giuria internazionale costituita da Lóránd Hegyi (PAN, Napoli), José Lebrero Stals (Centro Andaluz de Arte Contemporaneo, Siviglia), Gianfranco Marianello (GAM, Bologna), Gil Presti (Sutton Lane Gallery, Londra), e dalla stessa Eva di Stefano, si pronuncerà domenica 2 ottobre, a conclusione della manifestazione, nel merito dei quattro riconoscimenti da assegnare. Al premio “Genio di Palermo” di 15.000 euro, stanziato dal Comune per la realizzazione del progetto di un artista per la città, si affiancano una borsa di studio di 12.000 euro offerta dalla Fondazione Banco di Sicilia e due atelier/residenza all’estero: uno di due mesi ad Amsterdam presso lo Smart Project Space, con una mostra finale nell’ambito di un progetto di scambio supportato da The Netherlands Fund for Visual Arts, Design and Architecture, in collaborazione con il Centre Culturel Français de Palerme et de la Sicile e l’Associazione “Biotos” di Palermo; l’altro di tre mesi, a Berlino presso la Künstlerhaus Bethanien, è a carico del Genio.
Altra novità il “Premio del pubblico”: amici, aficionados e visitatori potranno votare il proprio artista preferito, fino alla mezzanotte dell’1 ottobre, nelle due postazioni elettorali di Expa (via Alloro, 97) e di Velarredo (via P.pe di Belmonte, 7), dove il premiato allestirà una sua personale e dove invece, nei giorni della manifestazione, sarà possibile visitare un’esposizione –Scatola nera– di opere degli allievi del Corso di laurea in Design della Facoltà di Architettura di Palermo.
Last but not least, la prestigiosa presenza dell’Atelier van Lieshout e di John Bock per i due workshop seguiti da Emilia Valenza e da Ida Parlavecchio e aperti a 30 giovani artisti selezionati con regolare bando di concorso. I risultati di questo lavoro di gruppo, che sarà svolto rigorosamente a porte chiuse durante i giorni della manifestazione, verranno presentati al pubblico l’1 e il 2 ottobre a Piazza Magione e a Santa Maria dello Spasimo.
davide lacagnina
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Cri cri, questi commenti un po' gratuiti su Beninati hanno tanto il sapore della bile, di certi "artisti locali" che non se li è mai inc.....ti nessuno e che ora sparano a zero su un concittadino che si è distinto fuori da Palermo... cri cri, ma questo c.a.s.a deve essere uno che gira tanto per avere visto il lavoro della Biennale e la mostre "tristi" di Beninati in giro per il mondo cri cri.
federico ecco gli elementi che compongono il lab.Wolf:
1) il chiaro scuro dei disegni delle colonne greche stile corinzio.
2) un'innato sentimento nei confronti degli adolescenti in genere.
3) un misto di antiquariato con rivisitazioni nazziste e hip-hop anni ottanta.
4) chiara.
5) La lezione dei primitivi italiani a livello pittorico.
TOTHI, io ne sono anche la guida spirituale?
certamente federico tu sei il capo assoluto il vice presidente e gianluca concialdi e il segretario è la colite di vicè
si
Che dire amate chi vi pare e adesso tutti al ristorantino di nino mannino per un po di sano relax e familiare accoglienza che solo lui sa dare.
e poi al festival di poesia del caciocavallo per il premio cuffaro .
amaretto di saronno con il latte e poi la testa nel cesso che fa molto inglese.
Ma chi è Beatrice Feo?
i miei primi 4 preferiti: marco prestia, giuseppe stassi,glorioso e saccardi.
ma complimenti a tutti e soprattutto a chi "doveva" vincere ma anche non partecipare.
chi ha avuto ha avuto chi ha dato
uno spompinamento felice ad adalbero abbate vero artista vero uomo vero adalberto alberto la parte gaia del lab saccardi si ficca adlaberto alberto e fede wolf gia sposor e talent scout darklolita projcet.com
sono sorpreso dalla maturità dimostrata dalle vostre offese ed insulti, quasi tutti, inutile dirlo, coperti dal velo dell'anonimato! Mi era sembrata una bellissima organizzazione, di ampio respiro, con moltissimo scambio, nel bene e nel male,...quasi mi sembrava un'altra città. Per fortuna i vostri commenti non riescono ad offuscare il ricordo di ciò che è stata una bellissima esperienza