Categorie: sicilia

fino al 10.IV.2008 | Francesco Simeti | Palermo, Francesco Pantaleone

di - 21 Marzo 2008

Fu uno dei padri dell’ornitologia, passato alla storia per il suo talento artistico. Naturalista nonché infaticabile cacciatore, John James Audubon catalogò nell’Ottocento l’intera avifauna americana, riprodotta a grandezza naturale in 435 tavole pittoriche.
È con questo singolare personaggio che gioca Plastic Eden, variopinta carta da parati con cui Francesco Simeti (Palermo, 1969) altera l’ingresso della galleria palermitana. Decine di uccelli sono appollaiati su un eccentrico rampicante, generato dal montaggio delle illustrazioni di Audubond. Ma se i rami sono fedeli riproduzioni, i volatili vengono sostituiti con esemplari artificiali prelevati da cataloghi per la caccia. La contraddizione genera un cortocircuito: ali meccaniche si mescolano nel tripudio di petali e foglie, evocando la figura dello studioso col fucile in mano.
Simeti, noto per gli ambigui wall painting che fondono polemica sociale e gioioso decorativismo, sposta il fulcro della propria ricerca dal problema della guerra a quello dell’ambiente, accostando originali produzioni grafiche e scultoree al suo più classico lavoro coi pattern digitali. Così nasce Ivan, opera dedicata all’uragano che nel 2004 devastò i Caraibi. La foto di un’abitazione abbattuta dalla tempesta si tramuta in un candido teatrino di gesso e ottone, rappresentazione frontale e sintetica di un interno domestico sventrato. La porta rovesciata, le travi pericolanti e i pilastri accasciati al suolo disegnano le linee prospettiche del piccolo ambiente, scatola scenica di cui la facciata è stata spazzata via. Il riferimento alle celebri nicchie del Serpotta, decorate a stucco, innesta la questione ecologica su un immaginario aulico legato al teatro, alla storia dell’arte, all’architettura e alla rappresentazione dello spazio.

Ed è ancora l’attenzione a una natura ferita, in bilico tra catastrofe e resistenza, a ispirare la xilografia dedicata a un terribile incendio esploso a Temecula, in California. Quello che a un primo sguardo potrebbe identificarsi con uno scarno paesaggio agreste è, in realtà, un frammento di cronaca crudele, rubato dalle pagine del “New York Times”. La memoria delle fiamme si dissolve in un’immagine asciutta, scavata, dissimulata, che sposta il dramma verso l’astrazione.
Torna il tema della minaccia bellica nella scultura cilindrica roteante costruita sul modello di una lampada anni ’50 per bambini. Tra leggerezza e sguardo critico s’incrociano arte, politica e design, mentre la provocazione si traveste da decorazione, subdolamente. L’oggetto mescola immagini mediatiche di esplosioni reali, illustrazioni di vecchi fumetti fantasy e un grafico che mostra il funzionamento dell’MDS, lo scudo spaziale americano per l’intercettazione via radar di missili nucleari, sistema sperimentale fortemente voluto da Bush e causa di forti tensioni con la Russia.

Suggestioni infantili, presagi di guerra e scenari fantascientifici si sovrappongono con sinistra ironia alla verità di un mondo imbellettato, patinato, gonfio di falsi miti. Ma inevitabilmente sospeso sul bordo del collasso.

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helga marsala
mostra visitata l’8 marzo 2008




dall’otto marzo al 10 aprile 2008
Francesco Simeti – Plastic Eden
a cura di Laura Barreca
Francesco Pantaleone Artecontemporanea
Piazzetta Garraffello, 25 – 90133 Palermo
Orario: giovedì ore 16-20; gli altri giorni su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 091332482; info@fpac.it; www.fpac.it


[exibart]

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  • installata male. mostra installata male. chi dice il contrario non l'ha neanche vista.

  • riflessione: perchè il signor Pantaleone, se proprio vuol dimostrare coraggio, non organizza mostre un pochino più audaci e invece si dilunga in una sorta di recupero di stilemi ed artisti fine anni Novanta?

  • si chiede cortesemente che non venga utilizzato il nome Zelle in modo improprio come firma per commenti random.
    grazie.

  • La mostra è bella e Simeti è un grande! Finalmente qualcuno ha provveduto ad organizzare una personale di un artista che da anni lavora con successo all'estero, Pantaleone mi sembra che abbia coraggio da vendere, caro Andrea perche non dimostri il tuo coraggio e ti firmi con nome e cognome?

  • Salve.
    Della scuderia di Pantaleone chi ne fà effettivamente parte ?

    Sono anni che seguo le news via exibart e attraverso il supporto del sito della galleria e non ho ancora capito chi sono gli artisti effettivi e quelli di passaggio?
    E' una mia curiosita e penso sia anche una curiosita di molti, voler capire la linea di sacrificio e quella di propaganda della galleria.

    simeti e' un artista della galleria o ha sviluppato semplicemente un idea?

    betty bee invece?

    robert pruitt?

    adalberto abbate?

    italo zuffi?

    etc. etc.

    spero di ricevere risposta .

    grazie

  • Caro Giovanni Santi,

    comprendo la tua perplessità e mi riprometto di far sistemare il sito della galleria per dare un idea più chiara di quali sono gli artisti con i quali lavoro con continuità e quali quelli che, per usare una tua espressione, "sviluppano semplicemente un idea". Su questo punto non posso che darti ragione anche se devo far presente che le dinamiche legate al lavoro di gallerista a Palermo sono un po' diverse rispetto a quelle in cui si trova chi opera a Milano o NY...

    Quello che invece non condivido è la differenziazione che fai tra "sacrificio" e "propaganda", se hai guardato come dici il sito, avrai notato che c'è in corso un progetto che si chiama "Domani, a Palermo", co-curato da Laura Barreca e dal sottoscritto, bene, in questo progetto invitiamo artisti che tu consideri di propaganda e che io considero "bravi" a risiedere un periodo in galleria e poi fare una mostra personale sulla scorta di tale esperienza, questi artisti ovviamente lavorano già da anni con altre gallerie ed è chiaro che io non li rappresento...

    Devo dirti però, che è successo anche che dopo la sua personale a Palermo, Stefania Galegati ha deciso di trasferirsi qua ed iniziare una rapporto continuativo con la galleria, quindi direi che ora la rappresento...

    Adalberto Abbate lo rappresento, così come rappresento Benny Chirco, Loredana Longo ed il Laboratorio Saccardi.

    Robert Pruit è un amico e mi ha semplicemente regalato un piccolo lavoro che terrò per un anno nella home page (il prossimo sarà di un altro amico Cerith Wyn Evans) per quanto riguarda Betty Bee, direi che ormai si tratta solo di un caro ricordo...

    Caro Giovanni, spero di aver chiarito i tuoi dubbi e ti ringrazio per seguirmi da anni e con tanta attenzione.

    Francesco Pantaleone

  • caro Francesco Pantaleone.

    Non volevo essere poco cordiale quando parlavo di sacrificio e propaganda. Penso sinceramente che tu stia facendo un ottimo lavoro, ancor più ottimo pensando che hai sede con la tua galleria a Palermo-citta' non molto centrale ai movimenti dell'arte ma che da sempre sforna artisti molto complessi.
    Seguo il lavoro di diversi dei tuoi artisti e penso anche che tu abbia in questo momento una delle migliori scuderie.
    Per il resto buon lavoro e grazie per avermi gentilmente risposto.

  • sempre i soliti!!!!!!!!!!!! uffa!!!!!
    e per giunta installata male. meglio i cavalli veri!! almeno con quelli ti fai una galoppata e ti diverti.

  • Ho visto recentemente le opere di Simeti da Pantaleone ad Artissima e le ho trovate bellissime, la carta da parati è molto forte, un pugno nello stomaco quando ne comprendi il senso.
    Le xilo raffinatissime ora mi ritrovo la mostra su Exibart e mi dispiace di non averla vista.
    Grande Simeti e bravo il Pantaleone!

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