10 maggio 2001

Fino al 15.V.2001 Normanno Soscia Messina, Galleria Il Gabbiano

 
L’uomo di Normanno Soscia: un individuo che guarda al passato dell’universo pompeiano rivivendone forme, misteri e insegnamenti, tuttavia alla luce della crisi e delle lacerazioni contemporanee...

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Sono tutte dotate di maestria tecnica e speculazione intellettuale le opere di Normanno Soscia, in mostra dal 3 maggio presso la galleria «Il gabbiano» di Messina.
L’esposizione ha infatti un solo intento ben specifico: proporre la lezione stilistica di un artista che ha già ricevuto consensi unanimi in varie città del mondo.
Normanno Soscia nasce ad Itri (provincia di Latina) e si forma tra Napoli e a Roma, dove ha modo di recepire gli insegnamenti della scuola novecentesca. Tuttavia è la visita ai resti di Pompei a dettare in lui il principio di uno stile personale, autonomo, legato in qualche misura al declino della civiltà classica ma al tempo stesso attento, sensibile a quelle che sono le istanze dell’uomo di oggi. Ecco che la sua pittura si tramuta in un racconto ininterrotto della crisi, delle lacerazioni individuali, della perdita dei valori che sempre più crudelmente caratterizzano i rapporti umani dei nostri giorni.
Il tratto raggiunge un tono fiabesco in cui egli trasfonde echi del gotico internazionale a suggestioni metafisiche, sulla scorta della migliore tradizione italiana. Lo stile elabora un orizzonte emotivo dominato da figure ancestrali: sono le madonne dalle vesti sontuose, le vergini mediterranee, sovrabbondanti, sedute a capo di banchetti dell’opulenza cui fa da sfondo una dimensione circense sempre più affollata di giocolieri e artisti di strada.
Normanno Soscia - Paesaggio con piuma (1994) Il mondo di Soscia è davvero enorme, risonante, e contiene tutto ciò che la cultura classica ha maturato all’interno della sua lunga esperienza millenaria: satiri e caproni di certa mitologia greco-romana, angeli post-moderni in contrasto con le espressioni degli autoritratti pensosi, sansebastiani assassinati dalla furia ballerina di “angeli-soubrette”, architetture giottesche rivitalizzate dalla presenza ammiccante di gatti e cani, spose che coronano sogni d’amore con strascichi di cortei festaioli e paganeggianti. Ma su ogni cosa il tempo riesce a imporre la sua instancabile opera di invecchiamento: il tempo che scorre, che graffia, che riduce in cenere sogni e colori. Ecco perché l’artista si serve dell’intonaco per ottenere la sensazione di decadenza tipica dei suoi lavori, quella particolare qualità materiale che fa pensare inevitabilmente al fluire degli eventi e al declino delle cose.
L’uomo di Normanno Soscia è un “uomo-bersaglio”, vittima degli stimoli di una modernità sempre più corrotta, che non riesce però a fare a meno delle proprie origini. Ne vien fuori una sorta di mitologia del malessere che capovolge riferimenti, traccia ipotesi alternative, ipotizza equilibri esistenziali differenti.Normanno Soscia - San Sebastiano (1994)
Il tutto, rischiarato da una sorta di ironia generosa, incontenibile, pronta a suggerire percorsi e rimescolare angoli d’osservazione.
«La caduta dei valori che stiamo vivendo – ricorda l’artista – è testimonianza di un bisogno di tornare al sapere antico. Ma non bisogna credere che questo sia solo il frutto di un atteggiamento nostalgico o di un puro manierismo personale: il mio tentativo è stato quello di ancorare, per quanto possibile, la civiltà passata all’umanità del mio tempo. E’ essenzialmente questo il pensiero che sta alla base dei dipinti, ma mi piacerebbe che questa fosse anche l’impressione che ne riceve chi li osserva».

Luigi La Rosa



Messina – Normanno Soscia, mostra personale, galleria “Il gabbiano”,
Corso Cavour 119, spazio espositivo gestito dalla dott.ssa Maria Froncillo Nicosia. Tel 090/57428, 090/672226, 0339-2672488,
Orari di apertura: 9.30-13.00 / 17.00-20.00
E-mail: Nicosia@eniware.it; Indirizzo: www.ilgabbiano.it



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