Un titolo ambiguo, che funziona come preludio trasversale al gioco del paradosso e della dissimulazione. âNon esistono soluzioni intere positive allâequazione: a^n + b^n = c^n conn>2â è lâultimo teorema di Fermat, giallo matematico risalente al 1637 e rimasto notoriamente insoluto. La storia vuole che lo scienziato, mentre leggeva lâArithmetica di Diofanto, avesse scritto la legge in questione sul bordo di una pagina, aggiungendo unâarcana notazione: âDispongo di una meravigliosa dimostrazione di questo teorema, che non può essere contenuta nel margine troppo stretto della paginaâ. Inutile dire che la dimostrazione non fu mai trovata e che solo nel 1997, avvalendosi di scoperte recentissime, si riuscĂŹ a formularla. Possibile che Fermat ci fosse giĂ arrivato? O stava solo bluffando? Eppure il teorema era correttoâŚ
Parte da lontano, Sergio Zavattieri, per immetterci nel dedalo spigoloso del dubbio, delle veritĂ ingannevoli, dei trucchi sibillini. Lâaggancio col mondo della scienza avviene cosĂŹ attraverso il mistero di un celebre âteorema impossibileâ, indizio di quellâombra ambigua che perturba lâimpalcatura logica della conoscenza.
Zavattieri si finge scienziato, osservatore attento e catalogatore di pregiate specie naturali. E, con le sue fotografie, si diverte ad evocare il sapore di vecchie stampe in bianco in nero, immaginarie illustrazioni di testi di botanica del primo Novecento.
Algide ed elegantissime, queste grandi foto raffigurano decine di esemplari vegetali, creature avvolte da una pelle tecnologica e retro. Si tratta in realtĂ di oggetti artificiali (piante e fiori di plastica, stoffa, resina, carta), fotografati con lâocchio analitico del ricercatore: un raffinato processo di post-produzione digitale completa la metamorfosi. Divenuti verosimili, gli equivoci corpi sintetici innescano lâinganno, restituendo la magia di una riesumata tavola da laboratorio.
Sovviene, per assonanza, lâincantesimo infuso da Hiroshi Sugimoto alle sue statue di cera,
Lâeco della vanitas scorre nei reperti botanici di Sergio Zavattieri. Ă il potere seduttivo della consunzione che illumina e vivifica questi lapidari shot travestiti da fasulli still life: frammenti imperituri aperti a un macabro refolo di morte. Lâinorganico sâaffaccia al di qua della superficie fotografica, subdolamente. Mentre vibrazioni epidermiche si fondono con lâagghiacciante silenzio dellâoggetto inerte.
Zavattieri gioca con un modello di fotografia fredda, illustrativa, di taglio documentaristico. Una fotografia âserva delle scienze e delle artiâ, come avrebbe voluto Baudelaire, funzionale alla mera registrazione dei fenomeni: âadorni pure la biblioteca del naturalistaâ sentenziava il poeta, ma altro non sia che âil segretario e il taccuino di chiunque nella sua professione ha bisogno dâunâassoluta esattezza materialeâ. Documentazione ed esattezza sembrano essere, cosĂŹ, lâorizzonte lucido del lavoro dellâartista palermitano. Se non fosse per quellâabile trucco âscenicoâ che, introducendo il seme dellâartificio e della finzione, apre la fotografia a una dimensione letteraria, teatrale, filosofica.
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www.sergiozavattieri.com
helga marsala
mostra visitata il 9 febbraio 2007
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La mostra era veramente ottima. Lo spazio espositivo è inattaccabile. L'unica galleria a Palermo dove i giovani artisti (locali e non), possono fare delle mostre contando su una struttura solida che migliora di giorno in giorno. Bravi, veramente bravi.
Ma che minchia (con licenza) dite? l'unica galleria di Palermo? ma forse vi dimenticate dell'unica galleria palermitana che esce dal porto e viaggia anche verso le fiere, porta in città artisti di alto livello e con uguale professionalità promuove i giovani siciliani. non c'è nemmeno bisogno di dire qual è...
non so quale sia la galleria di cui parli cara "zoe", ma di sicuro non è quella che si trova in casa di fp e pe.
e se la smettessimo (per favore)?
effettivamente direi che sarebbe piĂš opportuno (e forse anche piĂš elegante) discutere temi al di fuori della mostra recensita in altra sede.
Non mi pare che sia la prima volta che una certa "galleria" si intrometta nelle recensioni "altrui"!
ma quale professionalita' l'altra galleria di palermo fa mostra di "artisti" siciliani discutibilissimi forse vuole qualche articolo in piu su arte e critica?
la mostra era molto interessante, e la galleria lavora bene a quanto pare. non capisco il senso di alcuni commenti che sembrano solo inutili rancori personali...
Caro o cara francis foundation, ma che ti ha fatto "l'altra" galleria? Forse non ha esposto le tue pitturine? O le tue fotine? O le tue operette concentuali? Qualche problema di piccole tristi invidie cittadine?
chiesa=casa