14 febbraio 2006

fino al 18.II.2006 Davide Cappelli – Scorrimento Palermo, Zelle Artecontemporanea

 
Frammenti di cinema d’Oriente, catturati su tele spesse come sculture. Il movimento inseguito e poi bloccato, in un quadro che diventa superficie mossa. E i primi piani cromatici scorrono...

di

Pittura che gioca a farsi scultura. Oppure scultura a misura di superficie. Dis-misura piuttosto, a ben guardare. I quadri-oggetto di Davide Cappelli sono piccole finestre sghembe o modulazioni continue di piani concavi e convessi. Quadri come icastici frammenti di memoria si impossessano di un tempo smisurato, che corre tra concatenazioni di fotogrammi cinetici per poi congelarne il passo svelto, inchiodarne la corsa, strapparne l’irrequieto, prolungato divenire.
Cappelli si ispira al cinema, a quello dei grandi maestri orientali contemporanei, da Shinya Tsukamoto a Takeshi Kitano a John Woo. La sua pittura scompone e ridisegna una Hong Kong ripescata pezzo a pezzo, cavalcando l’amata pratica del found footage e della rielaborazione del bit digitale, poi trasposto in colore fluido, acquoso, veloce, morbido. Gestualità instabile, corposa ma distesa, senza grumi, senza inceppi o sbavature. Scivola la pittura di Cappelli, fresca ed energica, e regala una godibile sceneggiatura raccontata per petit morceau che hanno l’erotico appeal, ad esempio, di bellissime donne con gli occhi a mandorla, resuscitate su tela nei vividi primi piani da grande schermo.
Gli studi di scultura e il background intimamente legato alla materia si palesano chiaramente nella dinamica di un percorso lineare. Dopo qualche esperienza scultorea, il giovane artista palermitano trova nei bassorilievi su terracotta una dimensione azzeccata, e dal tuttotondo s’accosta gradatamente all’immagine su piano.
Davide Cappelli, Contusione, 2004 - olio su tavola
Essenziali ed espressivi, i suoi soggetti incisi –dal volto di Betty Page a quello di Carmelo Bene, fino alla serie dedicata ai cavalli- cercano presto un ulteriore affondo nella superficie.
Provando ad appiattirsi ancora, scivolano dentro strati di colore denso, steso su supporti spessi come macrotasselli di un puzzle in 3D. E così, trovata la pittura, la misura del tempo modifica via via il proprio status, giungendo ad esperire un cortocircuito epidermico e strutturale.
Se i lavori più vicini alla scultura modulano le superfici come materia plastica, inseguendo una più banale oggettualità che restituisce un’idea di “movimento solido” in orizzontale, maggiormente efficaci sono le opere recentissime, testimoni di una nuova direzione felicemente imboccata.
Il quadro, frontalmente, appare spaccato in due per tutta la Davide Cappelli, Filo cinese, 2006 - olio su tavola sua lunghezza. Come fosse vittima di un taglio, un’incisione affilata a suon di bisturi: quasi, osservando queste tavole dipinte a olio, viene da pensare a un foglio di carta strappato a metà. Anomalo effetto ottico, per un piano robusto che –guardato di sbieco- rivela una biforcazione in due sezioni contigue, snodate nello spessore vivo di una “X” distesa nello spazio.
E’ lo sguardo cinematografico che non emula il movimento ma lo arresta, lo squarcia, ne fa un’istantanea immobile, per di più spezzata, rotta, scissa, disgiunta. A scorrere, senza sosta, resta il flusso cromatico che si scioglie in sfocature, tremolii, velature. Flash che raccontano volti scomposti in un dinamismo decelerato: del cinema, la pittura di Cappelli, restituisce brevi stille piovose da cui il tempo è scivolato via, in silenzio.

helga marsala
mostra visitata il 4 febbraio 2006


Davide Cappelli – Scorrimento. Fino al 18.II.2006
Palermo, Zelle Artecontemporanea – via Matteo Bonello 19
orari: dal lunedì al sabato, h.17-20 – info: cell.3393691961
zelle@zelle.it  – www.zelle.it  


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23 Commenti

  1. la mostra è interessantissimissima, l’unica cosa che non capisco è perchè questa galleria deve essere tra due luoghi consacrati all’arte, la storica cattedrale arabo-normanna e l’Accademia di Belle Arti, non si potrebbe spostare?

  2. complimenti prima di tutto a zelle!poi a michele onorato per i trasporti e al bar luciano fronte per le deliziose arancine al burro di cammello e al posteggiatore dell’accademia che non muore mai!

  3. mi ma io ho paura di fare una mostra che se poi ci scrivono una recnzione cosi io non la capsco e loro mi dicono che sono scemo che dipingo senza sapere quello che ho dipinto

  4. La Mostra è veramente deprimente, sembra che a Palermo non si faccia altro che questo tipo di tristissima pittura. Un surrogato della peggiore selezione di “Marella”…..

  5. Ma perchè non si potrebbe spostare la cattedrale arabo normanna di qualche metro. Cmq la mostra è carina. P.S. stavo scherzando per il fatto della cattedrale.

  6. You are the sun and moon and stars are you
    And I could never run away from you
    You try at working out chaotic things
    And why should I believe myself
    not you?
    It’s like the world is going to end so soon
    And why should I believe myself?
    You me and everything caught in the fire
    I can see me drowning
    Caught in the fire

  7. perchè hai saccardi non hanno fatto ancora un articolo sulla loro mostra da super Zelle arte?
    Vogliategli bene a questo collettivo senza colletto.

  8. Secondo me non vi hanno fatto la recenzione perchè le foto erano stampate troppo piccole e nessuno le ha capite, quando le cose più prezziose sono dentro le case dei puffi e non lo capiscono poveretti poveretti.
    Secondo me era meglio impacchettare con le vostre foto la cattedrale corso vittorio e il forfo italico, qui con foto galleggianti che si possono vedere dalle navi quando arrivi da Genova.
    Solo che nessuno le capisce queste cose.
    Se insistevate un pò con chi di dovere vi sponsorizzavano sicuro.
    Strategia amici strateggia…
    Viva le polaroid dei saccardi.
    Vi voglio bene, un ladruncolo di strada un pò fallegname.

  9. Non ho capito verso quale direzione va la cultura a Palermo. Comunque dipinti di Davide Cappelli sono maolto interessanti.

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