La doppia personale, volutamente senza titolo e largamente
anticipata dalla diffusione – seria e faceta a un tempo – di una serie di
minivideo promozionali, pur declinandosi in un’eterogeneità estetica, rivela la
comune intenzione di indagare la forza, ossessiva e ossessionante, di un
pensiero, con la sua capacità di insinuarsi e radicarsi fra le trame più
profonde della mente.
I due artisti instaurano, di fatto, un dialogo intimo
intessuto di corrispondenze: sottilmente celato a una prima percezione, risulta
evidente una volta decodificato.
Benassi, discostandosi dal consueto utilizzo del medium
fotografico, elabora un lavoro composito di video e fotografia, volto al lancio
promozionale dell’amico chansonnier spezzino
Tony Cazzato. Il progetto, se da una parte lascia trapelare una malinconica –
sebbene mai irrispettosa – ironia, dall’altra, mantenendo quella cruda e autentica naturalezza che
caratterizza le fotografie dell’artista, indaga l’ossessiva determinazione
e la profonda serietà che sostanzia la passione per il canto.
Nei tre video esposti, Benassi ritrae uno spaccato di vita
anonimo, per alcuni aspetti misero e sicuramente poco patinato, tuttavia
straordinariamente umano. Il repertorio musicale di Cazzato è quello
tradizionale dei successi di Julio Iglesias, Enrico Musiani e Nicola Di Bari,
la scenografia dei videoclip quella privata di casa sua, mentre la gestualità,
sistematicamente reiterata e allo stesso tempo controllata, è quella di un
tempo altro, non contemporaneo ma remoto.
Iterato e invasivo è invece il lavoro tipografico di Federico Pepe che,
nella riproduzione della frase “I am
wasting my time”, gioca con lo spazio espositivo alterandone la percezione.
Il luogo viene così modificato tramite una riuscita fusione fra contenuto e
contenitore.
Un’installazione globale, dunque, in cui diversi elementi grafici – locandine,
manifesti e bozzetti – ricoprono interamente le pareti della galleria,
riqualificandola come ambiente al contempo seduttivo e destabilizzante, in
grado di captare e avvolgere lo sguardo del fruitore in un’angosciante
dimensione personale.
La sequenza di parole, riproposta
in modo totalizzante e decisamente asfissiante, viene di volta in volta
modificata, scardinata e ribaltata, sino alla perdita pressoché totale della
sua stessa riconoscibilità semantica. Pepe porta fino all’estremo la
sperimentazione sul segno che, pur serbando il sentimento d’ansia racchiuso nel
significato, viene restituito esclusivamente come significante: un elegante
logo grafico, impoverito del suo iniziale potenziale comunicativo e poi
riproposto come equilibrato gioco di linee e colori. Una danza vacua di
incastri e simmetrie formali.
articoli correlati
Benassi
in collettiva a Roma
Pepe
a San Miniato
giulia gueci
mostra visitata il 27 dicembre 2010
dal 17 dicembre 2010 al 14 gennaio 2011
Jacopo Benassi / Federico Pepe
a cura di Andrea Lissoni
Zelle Arte Contemporanea
Via Matteo Bonello, 19 (zona piazza Indipendenza) – 90134 Palermo
Orario: da martedì a sabato ore 17-20
Ingresso libero
Testo critico di Andrea Lissoni
Info: mob. +39 3393691961; zelle@zelle.it;
www.zelle.it
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