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Chiuso il sipario su Manifesta 12, “Foresta Urbana” a cura di Paolo Falcone mantiene vivo a Palermo un respiro internazionale riportando, finalmente, a Palazzo Riso, Polo Museale regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, opere davvero significative di artisti quali: Ai Weiwei, Doug Aitken, Francesco De Grandi, Nathalie Djurberg & Hans Berg, Jimmie Durham, Olafur Eliasson, Bill Fontana, Sara Goldschmied & Eleonora Chiari, Carsten Höller, Ann Veronica Janssens, Koo Jeong A, Richard Long, Ernesto Neto, Benedetto Pietromarchi, Tomás Saraceno, Astrid Seme, Conrad Shawcross, Andreas Slominski, Pascale Marthine Tayou, Luca Vitone. Artisti che lavorano sulla necessità di confrontarsi con il paesaggio che cambia, con la sua tutela, arte ambientale che porta “fuori” dal contenitore deputato, non solo le opere, ma soprattutto gli sguardi degli artisti sulla consapevolezza del cambiamento, che è paesaggistico, culturale e sociale, posto in rapporto con il tempo presente. “Foresta Urbana” pone l’attenzione sull’urgenza di tutelare la fragile bellezza del paesaggio naturale e umano in ogni sua declinazione.
Il dialogo tra interno ed esterno, tra museo e città funziona molto bene: le opere sulla piazza antistante Palazzo Riso definiscono un percorso che attrae e incuriosisce, che costringe a fermarsi, a interrogarsi e a guardare, e che pone il pubblico, soprattutto quello generalista e in transito, al confronto inevitabile con il linguaggio dell’arte contemporanea, a porsi delle domande che lavorano sotterraneamente, pur non sempre trovando necessariamente risposte immediate.
Foresta Urbana, Carsten Höller e Pascale Marthine Tayou, vista della mostra
Grande risalto è dato a Aerosolar Journeys (2018) di Tomàs Saraceno, un’enorme mongolfiera argentata che svetta sui palazzi storici di piazza Bologni, riflettendo sulla sua superficie specchiante la malinconica e magnifica bellezza di uno degli scorci più intensi del centro storico di Palermo; poco lontano, quasi a smorzare la teatralità sognante di Saraceno, si segnala tra le altre opere d’arte urbana, Vuole Canti (2009/2018), la poetica e delicatissima visione di Luca Vitone con i suoi 18 alberi di altezze e specie differenti, traccia di un itinerario immaginario che lega tra loro le storie di 18 artisti, coevi a Vitone, i cui nomi sono anagrammati e composti in una ironica e bizzarra nomenclatura abbinata a ogni albero, come a definirne la tipologia.
All’interno del Palazzo figurano opere iconiche, tutte di assoluto valore, tra cui segnalo The Claearing (2015) di Nathalie Djuberg e Hans Berg, meta apprezzata da moltissimi bambini per la fantasiosa e apparente atmosfera fiabesca; l’emozionante e totalizzante Object defined by activity (2009) di Olafur Eliasson; la storica installazione di sculture Variation on Color Seed Space Time Love (2009) di Ernesto Neto, con la sue reti colorate che imprigionano varietà di fagioli, simbolo della sostenibilità relativa al cibo e all’ambiente. Poi, in un antro quasi segreto, si materializza Wood 7 (2018) di Francesco De Grandi, installazione site specific che avvolge nella tenebrosa esperienza di un bosco, dove il rapporto diretto con la pittura si fa letteralmente esperienza sensoriale, un mondo sconosciuto imprevedibile e misterioso, senza tempo, una sorta di “porta ultraterrena” attraversando la quale è possibile tutto o il contrario di tutto. Infine un’atmosfera ecumenica e pacificata è offerta da Survival Tree di Pascale Marthine Tayou, opera potente, un sincretismo di simboli e identità che rimarcano la bellezza di una cultura condivisa e sinceramente universale.
“Foresta Urbana” nella sua imponente partecipazione di artistar contemporanee, non dimentica però il suo focus, come spiegato da Paolo Falcone: «La foresta vista come illusione. L’entrata in un mondo magico quale metafora alle sfide poste dall’omologazione, mette in mostra le connessioni artificiali, le diversità delle identità individuali e culturali atte a produrre un dialogo visivo e poetico per la realizzazione di un progetto artistico fra esperimento scientifico, poetica della relazione e romanticismo “naturale”».
Agata Polizzi
mostra visitata il 10 novembre
Dal 27 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019
FORESTA URBANA
Promossa e realizzata dalla Fondazione Cultura e Arte, emanazione della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, in collaborazione con la Città di Palermo
Progettata dal Polo Museale d’Arte Moderna e Contemporanea, sedi ospitanti
Piazza Bologni, Palazzo Belmonte Riso, Palermo
orari: Museo Riso da martedì a domenica, 10-20; giovedì, venerdì, sabato, 10-24; lunedì chiuso eccetto festivi (la biglietteria chiude trenta minuti prima)
Piazza Bologni tutti i giorni
Ingresso Piazza Bologni gratuito; Museo Riso biglietteria
Info: www.poloartecontemporanea.it www.fondazioneterzopilastrointernazionale.it www.palermocapitalecultura.it www.civita.it