Palermo ha un occhio al suo interno, un organo dallo sguardo centrifugo e capillare, che corre via verso il mare, raggiunge il porto, la parte antica della città, il suo fulcro religioso e quello un tempo, come oggi, politico e rappresentativo. Si tratta ovviamente di un occhio urbanistico e non fisico, dal quale tutto si dirama ed entro il quale tutto fa ritorno. È nell’area attorno a questo spazio oggi circoscritto dai Quattro Canti, epicentro dell’antico assetto viario della città, che un tempo i fenici stabilirono il loro insediamento. Sarebbe diventata Panormos, la città tutto porto lungo i cui fianchi scorrevano i fiumi Kemonia e Papireto giù dall’altura, seguendo ognuno la sua traiettoria discendente per ricongiungersi alla foce.
Il medesimo tragitto ha esplorato Alessandro Librio, “ritracciando” in superficie quella forma a “Y” un po’ tortuosa marcata dagli alvei dei fiumi che fino al Cinquecento defluivano in superficie, poi interrati a causa della loro natura torrentizia. Per un solo giorno, in una domenica d’inizio settembre, dal sottosuolo riaffiora il loro suono. Giù dagli otto metri dove ne erano state fatte confluire le acque, lo scorrere dei fiumi si mischia ai rumori della città, al fragore ovattato delle macchine in alcuni punti, a voci dalle vibrazioni familiari, al silenzio di certi anfratti.
La grande installazione di sound art è il secondo atto della Palermo Sound Trilogy, inaugurata dall’artista con l’installazione sonora Palermo a Venezia, in occasione della 54ma Esposizione Internazionale d’Arte. In questa circostanza Librio aveva vestito la città lagunare dei caotici indumenti acustici di Palermo, traslando in tempo reale lungo i silenti calli della città veneta, in un’atmosfera del tutto surreale, il ridondante strepito del traffico palermitano.
Alessandro Librio, Palermo a Palermo, Il Suono dei Fiumi, Chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano, vista della mostra
I primi due momenti della trilogia, insieme a un’anteprima del terzo atto, convivono nella Chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano, che sorge proprio sull’antica sponda meridionale del fiume Kemonia. Una versione site-specific dell’intervento veneziano rievoca quel rumore di traffico, ma adesso dentro le intercapedini di una chiesa bianca e pressoché spoglia. È in questo luogo, nell’installazione che ne ridefinisce l’architettura, che la trilogia circoscrive i suoi tratti salienti: l’elemento sonoro, le opere grafiche realizzate da Librio su tela grezza, la partitura che accompagna la video-installazione Scooter’s Song, in cui l’innestarsi di una componente antropica rende la performance allo stesso tempo sintesi dei due momenti precedenti e anticipatrice dell’ultimo.
Il dialetto siciliano della voce di uno degli ultimi cantori di Bagheria interloquisce con il rumore meccanico dello scooter guidato dallo stesso artista, in una studiata sincronia di accelerazioni e rallentamenti. S’intuisce così che la parola sarà elemento di congiuntura della trilogia: nel 2018 New York indosserà l’amalgama acustica che popola i mercati storici di Palermo.
Il valore simbolico del bastone del rabdomante, custodito alla base del vano absidale della chiesa, rivive nelle opere esposte presso l’Archivio Storico attraverso una fitta serie di rimandi iconografici e formali.
Oggetto evocatore non solo della rappresentazione cartografica del corso dei fiumi, ma anche di una dimensione gestuale, legata all’atto che ancora oggi, con lo stesso, viene ripetuto nelle campagne siciliane per cercare acqua nel sottosuolo. Nell’archivio, nelle tele di Librio, così come nella settecentesca Pianta della Palermo Antica del cartografo Domenico Campolo, riecheggia quello stesso elemento segnico che inconsapevolmente si attraversa lungo la “passeggiata sonora” proposta dall’artista.
Un tragitto che ha offerto la possibilità di ripercorrere la città seguendo una direttrice inusuale, un corso che non si esaurisce nella consueta possibilità visiva, ma che si addentra, che scandaglia, che passa in rassegna l’apparente per raggiungere il riposto.
Giuseppina Vara
mostra visitata il 3 settembre
Dal 3 settembre al 27 ottobre 2017
Alessandro Librio, Palermo a Palermo, Il Suono dei Fiumi
Archivio Storico Comunale, via Maqueda, 157
Biblioteca Comunale, Chiesa dei SS. Crispino e Crispiniano, Piazzetta Brunaccini, 2, Palermo
Orari: dal lunedì al venerdì 9:00-13:00, mercoledì 9:00-13:00/15:30-17:30
Info: palermoapalermo.com