Scrive Alessandro
Dal Lago
nel
catalogo che accompagna la mostra:
“
è
la complessità dei fenomeni religiosi contemporanei (e in fondo la loro
irriducibilità alla superstizione) ad avere motivato l’interesse di Serena Giordano
per Santa Rosalia”.
La “santuzza”
, nella
personale
Miracoli Contemporanei di Santa Rosalia, diventa un’eroina trasversale che
compie performance miracolose in diversi contesti della realtà attuale.
La devozione di Palermo per la sua patrona è legata alla
liberazione della città dalla peste del 1624. Ma, tra realtà storica e alone
leggendario, ciò non basta a spiegare come nel tempo questo culto sia diventato
qualcosa di più: un affetto irriducibile, più familiare che mistico, quasi
un’identità. “
Palermo è Rosalia, Rosalia è Palermo”,
scrivevano i diaristi dei secoli passati.
La santa patrona palermitana rappresenta per i suoi devoti
(siciliani e non, cattolici, laici e indiani tamil) un simbolo religioso
universale. Non
stupisce dunque che
Serena Giordano (Milano, 1961; vive a Genova) – artista poliedrica,
illustratrice, scenografa, autrice di fumetti nonché coautrice degli ultimi
libri di Dal Lago – ne subisca il fascino, scegliendola come protagonista dei
suoi video-miracoli.
Nei nove
micro-video, la santa interviene abbattendo frontiere, eliminando barriere
razziali, contestando una religiosità bigotta. Santa Rosalia, come nel
Seicento, dà prova del suo impegno sociale, venendo in soccorso a chi non ha
mezzi o possibilità d’espressione; nella realtà contemporanea il suo intervento
è rivolto al mondo intero, piagato da nuove e minacciose pestilenze.
Serena Giordano
utilizza animazioni semplici, sequenze fotografiche dal linguaggio immediato, che
rimandano a un patrimonio iconografico popolare in cui oggetti comuni,
soldatini e animali di plastica diventano interpreti di racconti straordinari.
Gli scenari creati dall’artista acquistano una singolare dignità poetica e
talvolta un particolare effetto straniante, anche grazie all’uso delle colonne sonore
che accompagnano i video. Come afferma la curatrice Giulia Ingarao, “
Serena
Giordano definisce ‘emotivo’ l’uso della musica nei suoi video; non sceglie mai
musica alta, sacra, ma icone musicali contemporanee che rafforzano l’idea
collettiva e suggestiva del miracolo”.
In alcuni casi
l’artista prende spunto da fatti realmente accaduti, come in
Santa Rosalia
compare in sogno a cinquantatré soldati, dove Rosalia appare a Gaza per esortare i soldati israeliani
a pensare con la propria testa, ricordando loro la tragica morte della
pacifista americana Rachel Corrie, uccisa nel 2003 da un caterpillar mentre
tentava d’impedire la demolizione di una casa palestinese. In questo modo,
tanto le regole del potere appaiono incomprensibili e spietate quanto quelle
della santa semplici e lineari.
A completare il
percorso espositivo, con giocose installazioni che trasformano i saloni del
Centro d’arte in suggestive cappelle votive, vi sono gli ex-voto realizzati
dall’artista. La quale, devotamente, “per grazia ricevuta”, di quei nove
miracoli rende testimonianza. Per convincerci che i miracoli esistono.