Categorie: sicilia

fino al 28.VI.2007 | Alessandro Bazan | Palermo, Francesco Pantaleone

di - 19 Giugno 2007

Fissato, esaltato, feticista, colto da ammirazione zelante e monomaniacale. In una parola fanatico. È alla figura del fan, tipologia sociale con forte inclinazione mediatica, che Alessandro Bazan (Palermo, 1966) ha dedicato l’ultimo ciclo della sua produzione, raccolta in buona parte per la sua prima personale palermitana.
Non c’è enfasi né clamore nella pittura di Bazan. Nessuna retorica. Il disincanto precipita luoghi, personaggi, affezioni in una leggerezza vaporosa che ha il sapore di memorie divertite e appena malinconiche. Al di là di aulici concettualismi o intimismi melliflui, il distacco si nutre di emozioni minime, laddove purezza fa rima con schiettezza: l’autenticità del ricordo, intrecciato con l’immaginazione, si copre di tinte fluide, dimesse, tiepide e rapide. Storie di ogni giorno s’abbandonano ad una piacevolezza stemperata, un po’ sfuggente.
Così, sul filo di una dissacrazione giocosa, l’artista capovolge il concetto di fanatismo. Lui che, pur coltivando ostinate passioni, dichiara di non riuscire a idolatrare niente e nessuno, indaga il fenomeno capovolgendone la meccanica. Tira giù dal piedistallo le celebrità e, con ironica grazia, le catapulta in contesti estranei: anziché inseguirle nel loro mondo patinato le trasporta in Sicilia, per esempio, oppure le colloca in angoli privati, anonimi. Gli idoli senza tempo diventano comparse superflue, straniate in paesaggi affettivi e comuni.

Una sexy Brigitte Bardot se ne va a zonzo tra i viali alberati del Parco delle Favorita, antica riserva di caccia di Federico II, oggi nota vetrina per passeggiatrici; Andy Warhol è una sottile figurina a cavallo d’un ciuco, turista per caso tra le viuzze di Ustica; e poi Claudia Cardinale si gode in barca il mare di Barcarello, Carmelo Bene, satiro metropolitano, saltella nella palermitana Via Dante, mentre Chet Baker, appeso al suo sax, indugia mollemente davanti ad uno scorcio bucolico. Tra i lavori scelti per l’esposizione emerge la grande tela dedicata a Stanley Kubrick. Il regista, come un novello San Gerolamo, è ritratto al centro del suo studio in mezzo a quintali di faldoni, pellicole, libri, cartacce, quotidiani. Ma al contrario del celebre umanista antonelliano, assorto nella lettura, il genio hollywoodiano è colto in un momento di greve sonno, abbandonato su una poltrona come un uomo qualunque. A testimonianza della sua ipercinetica intelligenza rimangono gli oggetti accatastati, restituiti con rivisitata attitudine fiamminga.
Definire i tratti di questi personaggi, bloccarne linee, forme, struttura, è quasi impossibile: la fissità dolce di ogni “sketch” si risolve in un passaggio accennato, come se tutto fosse già accaduto o stesse per concludersi davanti agli occhi, trascolorando. Sulla tela resta l’impronta veloce del fatto, stralci casuali di narrazione intrappolati in un’imprescindibile volontà pittorica.

Se il perno concettuale dell’operazione appare l’installazione realizzata coi disegni dell’artista-prof e dei suoi allievi d’Accademia, tutti impegnati a farsi il ritratto a vicenda, un piccolo quadro scuro e pastoso ne racchiude il mood segreto: una jazz band esegue Sadness di Ornette Coleman, canzone feticcio del jazzofilo Bazan e silenziosa soundtrack della mostra.

helga marsala
mostra visitata il 10 maggio 2007


dal 10 maggio al 28 giugno 2007 – Alessandro Bazan – Fan
Palermo, Francesco Pantaleone Arte Contemporanea – Piazzetta Garraffello 25
orari: tutti i giovedì h. 16-20, gli altri giorni su appuntamento
info: tel +39 091332482 – fpartecontemporanea@tin.it
www.fpac.it – catalogo di prossima pubblicazione con testo critico di Pierluigi Tazzi


[exibart]

Visualizza commenti

  • ottimo allestimento, equilibrato.
    Baz è carico d'istinto canalizzato nella giusta direzione, è già un buon motivo per apprezzarlo.

  • chi scrive idiozie su questo portale é evidentemente colto, raffinato, bello, ricco, intelligente, simpatico, assolutamente consapevole delle sue potenzialitá - quindi non ha bisogno di sugerimenti, perché della vita conosce tutto... assolutamente divertente!!! viva baz sempre e comunque.

  • finalmente ho come beccarti!!!
    sono una tua ammiratrice!!!!!
    ti ho parlato un pò di volte all'accademia.
    fatti sentire

  • Bazan o chi cavolo vipare (evito di nominare il peggio). Sono tutti uguali. Nn sanno dipingere, nn sanno disegnare, e sparano a zero su tutto e tutti. Ho imparato molto in accademia....DA SOLO. Nn c'è cattiveria da parte di chi li critica, c'è solo una profonda ignoranza in chi li venera. Nn sono la presunzione e la "dissacrazione" che fanno di una persona qualsiasi un artista. Facile stare su Glamour xké hai leccato bene il c*** a qualcuno. Io mi sto costruendo il mio futuro d'artista da solo, e ci sto riuscendo!!! Un giorno firmerò uno scarabocchio a qualche idiota che mi aveva detto (senza mezzi termini e gentilezze) che la mia arte era da buttare. L'arte a Palermo c'è, gli artisti a Palermo ci sono, e nn sono quelli che leccano il c*** in accademia. A loro dico "buon appetito", potete anche spuntare su Glamour, ma nn passerete nei libri di storia, ci passerò io!!!

  • Trovo una PREOCCUPANTE assimilazione stilistica (pittorica, di registro semantico-espressivo, etc.)del recente Bazan con le stronzatelle (absit iniura verbis, of course... picciotti!!!) del LABORATORIO SACCARDI...
    Ma che sta succedendo a Palermo????? :-D

  • Ho letto un po' di messaggi scritti qui sotto e mi sono fatto l'idea che la maggior parte delle persone che hanno scritto non hanno visto la mostra!

  • Anche a distanza di mesi il ricordo della mostra di Bazan e dell'atmosfera dell'inaugurazione è vivo in me.
    I miei più sinceri complimenti ad un grande artista che seguo da anni e che ho trovato in grande forma, la collaborazione con Pantaleone gli fa molto bene, ha trovato un vigore ed una raffinatezza che non si vedevano da anni. Ho rivisto alcune opere della mostra recentemente a Torino ad Artissima nello stand della galleria palermitana e mi convincono sempre di più.
    Consiglio all'artista che ha scritto quel commento delirante su Glamour e su leccare il c*** a qualcuno di leggere meno Glamour e più riviste d'arte!

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