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fino al 28.VIII.2011 Duriora Decoxi Villa Valguarnera, Bagheria
sicilia
Così rivive Villa Valguarnera.
Fra labirinti di gelsomino e storie di vite vissute, il tentativo di quindici artisti autogestiti di risvegliare l’anima di una delle più suggestive ville siciliane del Settecento…
Fra labirinti di gelsomino e storie di vite vissute, il tentativo di quindici artisti autogestiti di risvegliare l’anima di una delle più suggestive ville siciliane del Settecento…
E’ il progetto corale di quindici artisti che hanno deciso di “riportare in vita” l’antico edificio di Villa Valguarnera a Bagheria, in provincia di Palermo, oggi in attesa di un restauro che per problemi burocratici sembra non arrivare mai. I quindici, tutti con un particolare legame col territorio siciliano, hanno realizzato ognuno un’opera site specific dedicata alla storia della Villa.
Villa Valguarnera è una delle ville più importanti del settecento siciliano, di matrice berniniana fu edificata dai Principi Valguarnera, ed oggi proprietà dei suoi eredi Principi Alliata di Villafranca. La Villa vide passare fra le sue nobili sale artisti, poeti, letterati, scienziati e matematici del calibro di Marie-Henri Beyle Stendhal, Giuseppe Pitrè e la regina Maria Carolina d’Austria.
Fra i tanti illustri nomi della cultura italiana che soggiornarono nella Villa, anche Dacia Maraini, discendente della famiglia Alliata, vi trascorse la sua adolescenza e, rimase così affascinata da quel luogo, tanto da farne l’ambientazione per i suoi famosi romanzi “La lunga vita di Marianna Ucrìa” ispirato proprio alla figura di Marianna Alliata Valguarnera e “Bagheria“.
Non a caso il motto “Duriora Decoxi” (ne ho spezzati di più duri), campeggia sul nome dei Valguarnera, ad indicare l’indole forte e autorevole della famiglia e che è stato assunto proprio come titolo della mostra.
All’esterno della Villa, che sorge su una collina dalla quale è possibile ammirare i golfi di Palermo e Termini Imerese, vi sono numerose sculture di stampo neoclassico come putti con archi e frecce, figure di Venere e Nettuno e altre invece, si rifanno a figure mitologiche come le divinità campestri di Cerere, Bacco, Pan e Flora. E’ proprio da questo panorama mitologico e storico dalla quale sono stati ispirati i quindici artisti, attraverso reinterpretazioni storiche e mitologiche, raffigurazioni di un imponente passato e di un flebile presente.
Da Desideria Burgio (Palermo, 1980) che apre il percorso espositivo con la ricostruzione di una lapide con la dedica della fondatrice della Villa, Marianna Valguarnera che dedicò al suo sposo, alla luminaria Casinò, sull’impalcatura della facciata principale, del Laboratorio Saccardi (2002), omaggio provocatorio ad un’antica ipotesi di trasformare la Villa, luogo di cultura, in un Casinò.
Linda Randazzo (Palermo, 1979) realizza due grandi ritratti degli ultimi eredi dei Principi di Valguarnera, Vittoria e Francesco Alliata, Federico Lupo (Palermo, 1984) riporta in vita i suoni della Villa con un’installazione video.
Orazio Battaglia (Modica, 1977) traccia fra le finestre della Villa un quasi invisibile Ercole in ossido di piombo e oro zecchino, L’ennesima fatica, realizzato con l’antica tecnica dello spolvero che lascia solo un impalpabile segno destinato a dissolversi nel tempo e che qui diviene il simbolo della forza e della resistenza di Villa Valguarnera.
Alessandro Bazan (Palermo, 1966), Alessandro Signorino e Andrea di Marco (Palermo, 1970) attraverso opere pittoriche, Pregio Privilegio, Memoria e la raffigurazione di una pianta di Cycas, colgono i dettagli di una storia lunga una vita, quella della famiglia Valguarnera.
Francesco Guttuso (Caracas, Venezuela, 1980) con 160 gr riporta in un’installazione i video girati dal principe Francesco Alliata, fondatore nel 1946 della Panaria Film, prima casa di produzione che realizzò documentari subacquei, e ripercorrendo le crude scene della mattanza dei tonni e con la collaborazione sonora di Davide Olga Mezzatesta in arte Mezz Gacano.
Jesse Gagliardi (Friuli, 1978) realizza una scultura di un bambino in sabbia che gioca fra i labirinti di gelsomino e sembra risvegliare le voci infantili di un tempo ormai perduto. Sull’impalcatura della facciata della Villa Philippe Berson (Parigi, 1963) crea un’installazione in tela e metallo, Veleno, nella quale raffigura il cadavere di un cane, simbolo di una fedeltà e di un’atmosfera casalinga ormai scomparsa.
All’interno dell’antico gazebo Linda Glorioso (Palermo, 1982) con Rebirth, attraverso la pittura di volatili racchiusi in piccole voliere ricrea la presenza fittizia della varietà di uccelli che vivevano i giardini di Villa Valguarnera.
In occasione dell’inaugurazione, dopo l’esibizione dell’associazione per la musica contemporanea Curva Minore, sponsor della mostra, l’artista Claudia Di Gangi (Palermo, 1983) si è esibita in una performance canora vestita come una sirena, rappresentando il logo storico della Panaria Film.
Si chiude il percorso con un video opera prima di Matteo Carrega Bertolini cineasta che vive fra Palermo, Bagheria e Parigi e che espone un’opera fuori tema, In the wilde room, in via eccezionale con l’augurio dei suoi colleghi siciliani e non, già avviati nel mondo dell’arte contemporanea, che il suo territorio possa offrirgli una florida carriera.
Vario dunque è il percorso espositivo che si snoda all’esterno della Villa, fra antichi ricordi e nuove speranze ci auguriamo che Villa Valguarnera abbia davanti a sé ancora tante storie da poter vivere e raccontare.
giorgia salerno
mostra visitata il 22/07/2011
fino al 28 agosto 2011
Duriora Decori a Villa Valguarnera
Via Valguarnera 90011, Bagheria (PA)
Vittoria Alliata e la Panaria Film
con il patrocinio del Comune di Bagheria
Sponsor: Panaria Film e associazione per la musica contemporanea Curva Minore
Orari: da Giovedì 21 luglio 2011 alle ore 19:00
la mostra è visitabile su appuntamento,
ed aperta durante i giorni del ‘Flower Film Festival’ 26-27-28 agosto 2011
Info: panariafilm1@libero.it – +39 3386867506
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