Categorie: sicilia

fino al 30.XI.2007 | Adalberto Abbate | Palermo, Francesco Pantaleone

di - 20 Novembre 2007

L’ultima cucchiaiata sarà fatale. Le letterine di pasta che -casualmente, miracolosamente- hanno formato nel piatto la scritta Erziehungs-Entwicklungsprozess (“processo educativo evolutivo”) stanno per essere fagocitate dal giovane commensale, ignaro del sortilegio verbal-gastronomico. Lo scatto di Adalberto Abbate (Palermo, 1975) blocca la scena un attimo prima che la pietanza venga spazzolata via. Aguzzare la vista, quindi, per non mancare il dettaglio nascosto. Nella brodaglia da cui è emersa la misteriosa frase si scorge un piccolo segno, mimetizzato ma distinguibile: una microsvastica di pastina, confusa tra le lettere e il prezzemolo. Ed eccola l’ironia tagliente del bravo artista palermitano che, da anni, nutre per le icone del contemporaneo una gioiosa ossessione, ben rappresentata dallo storico ciclo in progress Tomato Therapy, come dalla controversa serie sulle svastiche, appunto. La serie dello scandalo, mai esposta fino ad oggi.
Nel 2003, per colpa di quelle svastiche, Abbate si beccò una clamorosa censura da parte del Genio di Palermo, manifestazione dedicata agli artisti siciliani emergenti. Selezionato, si vide poi contestare il lavoro con l’accusa di inneggio al nazismo. Scoppiò il caso, inevitabilmente, e all’artista diede più lustro l’opera cancellata di quella poi realmente presentata. Ci sono voluti quattro anni per poter vedere in mostra una buona selezione delle foto incriminate. I soggetti? Dissacranti, buffi, crudeli, giocosi, tutt’altro che inneggianti. Situazioni del quotidiano in cui l’oscuro simbolo viene calato a sorpresa, diventando altro da sé, tradendosi, schernendosi. Una sfiziosa torta rosa shocking, due erotici copri-capezzolo di scotch nero, la medaglietta che penzola dal collare di un cane, il bollino incollato su due banane: la forma della svastica, divenuta cliché vuoto ed insensato, contagia gli oggetti, si infiltra in contesti disparati e disturba le (cattive) coscienze. E non poteva mancare la nonnina che tira fuori dal forno un vassoio di svastiche-biscotto, scena giudicata di cattivo gusto per la sottile allusione agli inceneritori dei lager nazisti. Scomodi anche i finti giocatori di calcio -maglietta e pantaloncini neri, posizione classica da foto di squadra- che sul petto ostentano, placidi, una bella svasticona bianca. Il mito fascista del supereroe atletico, unito al ricordo di sadici squadroni militari, si sgretola nell’immagine innocua di questi cinque soggetti affatto muscolosi e per nulla minacciosi, divisa a parte.
Accanto alla serie sulle svastiche -efficace ma certo vecchiotta e ampiamente digerita, oltre che già pubblicata qui e là- sarebbe stato interessante vedere anche un nuovo progetto dell’artista, attualmente alle prese con tematiche sociali legate ai riti collettivi e alla psicologia di massa.

Questa era del resto la sua prima personale (finalmente) nella galleria palermitana che lo segue da anni. Perché non sostenere allora una nuova produzione? Perché non spingere in avanti anziché ravanare all’indietro? Serviranno altri quattro anni di digestione prima di tirar fuori l’ultimo progetto polemico di Adalberto Abbate?

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helga marsala
mostra visitata il 6 novembre 2007




dal primo al 30 novembre 2007
Adalberto Abbate – Erziehungs-Entwicklungsprozess
Francesco Pantaleone Artecontemporanea
Piazzetta Garraffello, 25 – 90133 Palermo
Orario: giovedì ore 16-20; gli altri giorni su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 091332482; fpartecontemporanea@tin.it; www.fpac.it


[exibart]

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  • li ha!io lo seguod datempo abbate e ha due nuovi lavori eccezionali in cassa.Il problema e che le gallerie in italia pensano solo alle mostre bancarelle.
    aggiustate il tiro.
    almeno la galleria pantaleone espone le opere che anni fa tra l'indifferenza sua da gallerista "alle prime armi e quindi in parte giustificabile" e quella degli artisti "che non hanno reagito alla censura di un proprio collega e amico" e ancor peggio degli organi di stampa del settore che hanno fatto buon viso a cattivo gioco alla manifestazione del genio erano stati ignobilmente censurate.
    tranne exibart che ha subito reagito lla notizia.

    good luck

  • Caro Enrico
    tu parli di artisti "che non hanno reagito alla censura di un proprio collega e amico",
    ne sei sicuro?

    La prima cosa che ci si sarebbe aspettato da un artista vista la censura ad un collega ed amico sarebbe stato, giustamente, il boicottaggio del Genio.
    Bisogna ricordare però che Adalberto a quell'edizione del Genio partecipò lo stesso.

    Se avessero censurato un mio lavoro io come artista non avrei partecipato e non ho ancora capito quest'ambiguità di Abbate.
    Secondo me denunciare una censura e restare all'interno della manifestazione non ha avuto molto senso.

    Del resto non ho neanche capito l'invito da parte degli organizzatori a non esporre alcune opere. Se inviti un'artista ad una manifestazione del genere è perchè sai cosa fa, specialmente se una di queste opere la metti in catalogo.

    Dopo tutto questo il rischio è di ritrovarsi finalmente davanti alle opere e pensare "tutto qua?".

    Per quanto riguarda altri commenti, il fatto che un gallerista lavori e investa i suoi soldi non capisco come può essere visto in modo negativo.

  • RISCHIO PIENAMENTE SUPERATO.A ME E' PIACIUTA. C'ERA PARECCHIA GENTE CHE COMMENTAVA E CHIEDEVA SPIEGAZIONI ALCUNI INFASTIDITI ALTRI CHE SI AGITAVANO CN UN PALLONE DAVANTI ALLA FOTO DELLA SQUADRA MARCHIATA "PERFORMANCE NON CALCOLATA" ECO CHE ENTRATO IN GIOCO IL FRUITORE,ALTRI ANNOIATI PERCHE MAGARI IL LAVORO LO CONOSCEVANO ALTRI COSI INFASTIDITI DAL SIMBOLO CHE NN HANNO NEANCHE MANGIATO I BISCOTTI A FORMA DI SVASTICHE OFFERTI DALLA GALLERIA, IO MI SN ANCHE ALL'INIZIO UN Pò AGITATA E I MIEI AMICI LO STESSO ED ERO PERPLESSA SUL MESSAGGIO DI QUEI LAVORI.MA QUESTO E' ABBATE. UNA SPECIE DI AMALISI DEL CONTEMPORANEO E ALLO STESSO TEMPO DEL FRUITORE DELL'ARTE.
    A DARNE FORZA ANCORA DI PIU ALLA VALIDITA' DEL LAVORO I COMMENTI.
    E POI IO C'ERO AL GENIO NN E' VERO CHE MOLTI ARTISTI NN HANNO REAGITO MA DI SICURO NON HANNO BOICOTTATO.
    E ABBATE NEL SUO SPAZIO AVEVA DEI MONITOR DI PC ACCESI CN LA PAROLA CENSURA SCRITTA A CARATTERI CUBITALI E VOLANTINI PER TUTTO LO SPAZIO.I LAVORI POCHI E NN PER PARTECIPARE AL PREMIO.E LO DICEVA AI QUATTRO VENTI QUELLO CHE AVEVA SUBITO.
    AMBIGUO PUO' SEMBRARE SOLO A CHI LO SPAZIO DEL GENIO DI ABBATE NON L'VESSE MAI VISITATO O NON AVESSE MAI PARLATO CON L'ARTISTA.

  • ma Palermo e' piena di invidiosi.
    A me sembra che l'artista in questione sia uno dei pochi artisti seri di palermo conosciuti in tutta italia e oltre.
    Viaggiate un pò e capite.
    Neanche a Natale riuscite a essere più buoni?

    p.s. Ma poi prendete di mira tutti, da Vascellari al Vezzoli da Maloberti alla Pivi.
    Senza commenti costruttivi solo polemiche inutili e offensivi.

    Un bravo a chi lavora e non a chi fa arie.

  • Marcello....ma stai ancora a parlare di genio?
    Ma non si è ancora trovato?
    Ma ci sono ancora a Palermo?
    Tanti auguri ai grandi operatori culturali siciliani. Buona ricerca!

  • ma smettiamola di parlare di quattro anni fà, ABBATE ESCE PENALIZZATO da questa mostra...mi stupisco che abbia accettato di farla...uno col suo talento avrebbe potuto mettere qualcosa di nuovo...invece si vedono sempre suoi vecchi lavori in giro...non capisco se per mancanza di idee o per incompetenza dei suoi galleristi, fatto sta che il gallerista in questione dovrebbe investire sui giovani talenti siciliani invece continua ad importare...uno snobismo di facciata che non fa altro che provincializzare ancora di più il tutto, e di certo non giova a questa galleria che sta facendo un buon lavoro di immagine, ma che sembra trascurare il vivaio, gente come i saccardi Chirco e lo stesso Abbate va valorizzata...

  • Pantaleone è un vero snob, ma almeno ha avuto il coraggio di esporre per intero un lavoro che si, è vero conoscevamo, ma mai per intero e mai in questi bei formati.
    A me personalmente la mostra è piaciuta molto.
    Per quanto riguarda i giovani mi sembra che non si possa dire che siano trascurati, questa estate la mostra del Laboratorio Saccardi è stata curata da Aleksandra Mir ed in città oltre Zelle mi sembra che non ci siano molte gallerie che si stiano occupando di questi giovani... o sbaglio?

  • Questa mostra era necessaria, si può dire quello che si vuole ma questa mostra era necessaria.

  • sei artista serio ma in italia vanno avanti solo gli artisti con le amicizie! bravo bravo!
    see you soon!bye mister!

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