Questo intervento che sembra confermare le ultime tesi di Mario Perniola sull’idea dell’arte contemporanea sempre più ricondotta sul piano di un puro processo di comunicazione di massa, è la realizzazione del progetto-premio “Il Genio di Palermo”, del giovanissimo fotografo e videomaker Domenico Mangano.Un premio alla creatività e alla profondità complessiva del lavoro, che è stato assegnato questa estate da una prestigiosa giuria internazionale al termine di quello che appare sempre di più un consolidato ed imperdibile appuntamento con i fermenti creativi della città: “Il Genio di Palermo.Studi aperti degli artisti”, iniziativa ideata da Eva di Stefano, che ne è stata curatrice assieme con Paola Nicita ed Ida Parlavecchio.L’intervento di Domenico Mangano si intitola “Voyage extraordinaire de J.”, dove J., sta per Jesus, ma che forse per qualche timore di apparire blasfemo l’artista abbrevia, schermendosi dietro l’idea forse un po’ artefatta che si tratti di una “finzione patafisica in un mondo sciocco e assurdo com’è quello della pubblicità”.
Le fotografie raffigurano un personaggio sfocato, preso di spalle, ma dalla fisionomia familiare -è in realtà una statuetta di gesso colorato di Gesù, molto diffusa nelle case popolari palermitane -, che osserva dei contesti cittadini molto comuni, ma che presentati come la visione incantata e benevola di questo singolare personaggio, acquistano un’aurea particolare e ci invitano ad una riflessione dall’accentuato lirismo. Il mercato della carne, con il tripudio degli agnelli appesi nelle macellerie della Vucciria, le scritte sui muri, l’ingresso di una povera moschea di quartiere, le insegne dei negozi, una sala giochi di periferia, i cartelloni pubblicitari, una fognatura a cielo aperto che sfocia nel mare. E’ uno sguardo sereno sulla realtà che ci circonda quotidianamente e che spesso ci trova insensibili, ma che lascia adesso trasparire una luce nuova. E’ “lo sguardo della disappartenenza”, come dice Eva di Stefano, essendo tra l’altro il rapporto degli outsiders con il mondo, un tema ricorrente nei lavori di Domenico Mangano, come ad esempio ne “La storia di Mimmo”, il video quasi documentaristico sulle giornate di suo zio, malato di mente, nel quartiere popolare della Vucciria, un’opera che è stata molto apprezzata dalla giuria de “Il Genio di Palermo” e che quasi certamente lo ha decretato vincitore. J. è quindi anche lui un outsider.
E’ nel mondo ma non interagisce pienamente con esso, lo osserva e sembra stupirsi degli aspetti più prosaici della nostra realtà, intravedendo e lasciandoci intravedere una insolita poesia. Può essere suggestivo ricordare che il poeta americano Ezra Pound nelle sue lettere dalla Sicilia indicava Gesù Cristo proprio con la lettera J seguita da un punto.
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CREDO CHE DOMENICO MIO CARISSIMO COMPAGNO DI VIAGGIO, ABBIA CENTRATO IL VALORE PIU' PROFONDO CHE L'IMMAGINE OGGI TENDE AD ESSERE NON AGGIUNGO ALTRO SEMPLICEMENTE GRANDE.
buffone lui e basta
ma sta CASA xfavore la possiamo demolire...