In una terra dai forti contrasti, che ha accolto
viaggiatori e predoni di passaggio, sedimentando culture e civiltà eterogenee,
il Museo Riso propone – in collaborazione con la palermitana Fondazione Sambuca
– un interessante evento espositivo, che prende la mosse dalla piccola
collezione permanente fin qui costituita e ad oggi mai presentata al pubblico.
Una collezione in via di ampliamento, per l’occasione affiancata a opere in
prestito che rappresentano alcune tra le più importanti tendenze artistiche
internazionali.
I “passaggi” realizzati nell’isola si trasformano in
significative presenze, generate a partire da itinerari di viaggio distinti e
da sguardi tutt’altro che univoci. Nel percorso coesistono, senza gerarchie generazionali,
opere molto diverse, in una costante tenzone percettiva che passa attraverso
vari medium espressivi: dipinti, video, fotografie, installazioni hanno il loro
trait d’union nel legame con la Sicilia, habitat spesso celebrato e riconfigurato dall’arte
del presente, che vi scopre le orme del passato o vi avverte istanze del
futuro.
Ad accogliere il visitatore è l’installazione
Proscenio – opera prodotta dal Museo grazie
a un concorso bandito fra gli artisti dello Sportello per l’Arte Contemporanea
in Sicilia -,
con
la quale
Francesco Simeti trasforma la facciata di Riso in una grande voliera
popolata di uccelli semoventi, ispirandosi ai festeggiamenti per Santa Rosalia
e a una certa estetica barocca.
Il percorso espositivo, variegato e talora un po’
disparato, prosegue con le visioni inedite del golfo di Mondello attraverso le
fotografie di
Massimo Vitali
e
Carlo Valsecchi. Con lo scatto di
Cattelan,
legato alla
celebre scritta riproposta nel 2001 sulla discarica di Bellolampo, ci si
ritrova a
Hollywood.
Una sala tematica è
dedicata agli artisti di Forma 1, prima corrente di rilievo internazionale che
annovera, al suo interno, esponenti di origini siciliane, come
Consagra,
Sanfilippo e
Carla Accardi,
le cui opere
Diversi Grigi e
Materico su
Grigio, fra le prime acquistate per la collezione,
esprimono l’energia di un fare pittorico che si manifesta attraverso un
particolare alfabeto segnico.
Il giro prosegue con
l’intensa serie di foto
Stromboli, opera in cui l’
Abramovic
non sperimenta, come di consueto, i suoi
limiti fisici ma il magnetismo dell’isola. Diverte, ma non troppo, suscitando
quasi un effetto claustrofobico, l’opera dell’inglese
Martin Creed,
già allestita a Palermo nel 2001, che riempie
di palloncini gialli il volume di un’intera stanza.
Struggenti i
Cappotti
neri di
Boltanski,
impregnati di memoria, e gli armadi al
soffitto di
Kounellis,
qui
in compagnia di altri poveristi, da
Richard Long a
Luciano Fabro a
Giulio Paolini.
Ancora in collezione,
le opere di artisti siciliani della generazione anni ‘90 come
Taravella,
Bazan,
De Grandi,
Di Marco,
Di Piazza,
e quelle della scena più giovane, da
Domenico
Mangano al
Laboratorio Saccardi.
Un progetto espositivo
articolato, che mette in luce l’internazionalità dell’arte contemporanea. Anche
quando propone artisti che si confrontano col senso d’appartenenza alle proprie
radici culturali.
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ne approfitto per dire che il film Deaf Bikers di Domenico Mangano e' la cosa più vergognosa del mondo.
tutti al museo riso all'inaugurazione erano felici per la presenza di cipri e maresco ma poi con delusione hanno esclamato:
con tutte le porcate che si sono viste ed ahimè si vedranno a riso prendersela solo con mangano in modo pure cosi dettagliato e gratuitamente superficiale nasconde solo molte frustrazioni. Ci si aspetta tanto da palermo ma invece di fatti vi insultate tra di voi a quanto pare. ma un giro a mondello tra un panino e panelle o un arancino non sarebbe?
tremenda anche la Longo Boltanski, stavolta e' toccato a lui, perche' tanto li sta copiando tutti.
Credo che il lavoro della Longo non era poi così male, anzi forse una delle cose migliori... trovo penoso invece l'apporto curatoriale di Falcone, l'intera mostra sembrava una sua auto-celebrazione, la qualità complessiva ne soffriva molto.
Il catalogo poi è semplicemente penoso, ma è possibile che nessuno si sia dato la pena di dare uno sguardo alle bozze?
I colori sono allucinanti e le opere tagliate in maniera arbitraria, si potrebbe fare di meglio con tutti quei soldi della regione Sicilia!
bruttino il video di cipri e maresco al piano superiore! non sapevo fossero in collezione!?
come mai exibart sicilia non segue più le varie mostre nelle poche gallerie di palermo?
gli eventi interessanti non sono di certo mancati