30 aprile 2014

Fino al 5.V.2014 Loredana Longo, My own war GAM, Palermo

 
La distruzione come creazione in potenza. Un tema difficile, come spesso accade in una mostra dell'artista siciliana. Omaggiata dal museo palermitano -

di

È una guerra personale (My own war) quella che Loredana Longo ha messo in scena a Palermo, alla GAM, mostra visitabile fino al 5 maggio 2014, a cura di Agata Polizzi. Loredana Longo ha sempre lavorato su dinamiche molto forti fin dai suoi esordi, con le varie Explosion, lavori nati da percezioni private ma sviluppati in un’accezione più ampia, che abbracciano tematiche sociali: dagli immigrati arrivati sulle coste siciliane alla distruzione di edifici fatti crollare perché costruiti abusivamente in Sicilia.
Loredana Longo souvenir#3 family portrait, 2009, courtesy Riso Museo d'Arte contemporanea della Sicilia
Il tema della distruzione è sempre stato centrale nel suo lavoro: Longo lo interpreta come fonte di creazione, perché alcune cose distrutte o attraversate dal tempo sono segnate da una vena di decadenza dalla quale è fortemente attratta, una fascinazione per contenuti, fatti e aspetti della vita. “La distruzione è un passaggio obbligato per la rinascita, per la trasformazione, ma solo se sotto, se alla base c’è qualcosa. La distruzione per la distruzione è nulla, è l’annichilimento del tutto. La mia estetica della distruzione parte da una materia che già è o è stata importante. Lavoro su un materiale già ricco, me lo regala la mia terra, la gente, anche la più meschina”, racconta l’artista.
In questi ultimi lavori Longo lavora su un tema ancora più attuale, quello dell’abuso di potere. C’è un filo, infatti, che lega le opere esposte in questa mostra di installazioni e video-performances: la libertà. Libertà come sopravvivenza, libertà di pensiero, libertà dai regimi dittatoriali, libertà creativa, libertà di espressione, che denunciano tutte l’assenza della libertà e l’abuso del potere.
My own war presenta lavori intensi. The Circle, performance-video realizzata al Teatro Politeama, è un’opera sulla dittatura, sulla distorsione di potere, che ha presupposto una lunga ricerca da parte dell’artista sui discorsi di sette dittatori al culmine della loro grandezza e follia, da Franco a Mao, da Hitler a Mussolini. Al termine si attua però un sovvertimento di ruoli, in un carosello di maschere grottesche, morphing di visi di dittatori o del viso dell’artista con una pecora, in una scenografia che realmente ricorda i fasti dei vecchi apparati di potere. 
Freedom è una grande installazione sul concetto di libertà, con libri e audio, una carrellata di frasi tratte da libri segnalati da amici, artisti, critici etc … che riflettono su questo tema. Loredana Longo legge però i testi in senso contrario come ad annullarne il senso, con una interrogazione ultima: possiamo considerarci veramente liberi? My Own Bunker è la ricostruzione, nei sotterranei della GAM, di uno spazio in cui vivere, dove l’artista si è organizzata una sorta di nido personale, ma nel quale non c’è la certezza di essere protetti. Sulla realizzazione del video Longo così si esprime: “Il mio bunker sono io, la proiezione di me stessa o la protezione di me stessa, la certezza che non c’è certezza, per questo proietto il video di me che costruisco il bunker nel bunker stesso, mi rivedo come una figura irreale, e lascio la scena in una dimensione di sospensione.” Infine il grande pavimento – Floor – in cemento impoverito, composto da 146 formelle al cui interno sono posizionate camicie bianche bruciate per ricordare le 146 vittime di un incendio a New York nel 1911. 
Anche i suoi lavori, formalmente così diversi ma che svelano la coerenza di un pensiero, sembrano manifestare la sua adesione al concetto di libertà. La personale guerra di Loredana Longo è appena iniziata!
Egle Prati
Dal 22 marzo al 5 maggio 2014
Loredana Longo, My own war
GALLERIA D’ARTE MODERNA, 
via sant’Anna, 21- 90133 Palermo
Orari: martedì- domenica ore 9.30 – 18.30, lunedì chiuso 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui