Enzo Cesarini nacque a Siena nel 1914, studiò a Firenze Architettura e frequentò l’insegnamenti di Felice Carena all’Accademia delle Belle Arti.
In vita fu scultore, architetto e soprattutto pittore. Lo si ricorda a Siena per i suoi dipinti murali per le sue vetrate per aver dipinto il Palio del 2 Luglio 1973, vinto dalla contrada della Lupa, forse la tappa più importante per un artista senese.
Finalmente, a vent’anni di distanza dalla sua scomparsa, vengono esposte nella sua città natale alcune delle sue
La sua è la pittura di un uomo cresciuto in un ambiente molto conservatore, in cui la tradizione è tutto e dove le abitudini scandiscono il tempo. Egli ne ricava una grande semplicità e una purezza candida, con l’affetto e la comprensione di chi parla anche un po’ di sé, del forte legame con la realtà in cui vive, con immagini che vengono dall’anima.
C’è rispetto della tradizione anche nella tecnica, dando infatti grande importanza al disegno ed ai valori costruttivi plastici, sebbene superi questi canoni verso una resa più espressionista.
Molto intensi sono i suoi ritratti, significativo è lo studio delle età dei personaggi e dei loro tratti caratteristici, con pennellate dense di colore che immortalano sguardi assorti e intensi. Soggetti umili, presi in un attimo di vita quotidiana. Ritrae anziani che vivono la loro condizione aggrappandosi ai ricordi, le mani a volte tese a volte morbidamente abbandonate, rese con lunghe pennellate di colore. Oppure giovani, dagli sguardi incuriositi e penetranti.
Egli mette sempre in risalto l’importanza del gesto, abbandona i particolari a favore dell’espressività del colore, le sue pennellate grosse e pastose rivelano facce quasi deformate da espressioni forti, intense, molto nette.
I volti sono maschere grottesche che raccontano la realtà: le vedove anziane (le cosiddette Beghine) si accalcano in sacrestie con accanita laboriosità per aiutare i preti; le prostitute sono ritratte con un velo di dolcezza e di compassione; i matti si agitano rinchiusi in costruzioni complesse e stravaganti. Gli ambienti riflettono sempre la sua grande passione per l’architettura. Poi ancora ci sono i
C’è una forte critica talvolta verso le nuove generazioni, viste come disfattiste, irrispettose, che si lasciano andare, a cui manca la forza per non diventare maschere grottesche anch’esse. Ma soprattutto ci sono gli attimi di vita quotidiana dai gesti chiari ed evidenti intesi forse come i soggetti stessi, mentre i volti dei personaggi sono vaghi, sono solo i piccoli sogni di un momento in cui il tempo si è bloccato e si ripete all’infinito, macchie di colore che ritraggono una vita intera. Del resto come egli stesso disse: L’arte, come sappiamo, è l’immagine della vita…”.
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Interessante la mostra " Enzo Cesarini " -Galleria di Palazzo Patrizi - Siena.
Mi hanno colpito la delicatezza e la sensibilità dell'anima del pittore Enzo Cesarini, le sue opere evidenziano la sua personalità.
Belli i colori dei suoi dipinti.