E’ proprio a questa domanda cui la mostra cerca rispondere. A Siena fiorirono numerosi circoli culturali, chiamati accademie, che si occupavano di cultura a tutto tondo, dalla scienza al teatro, ma soprattutto nacque la figura dell’erudito. Attraverso lo sguardo di uno di questi tuttologi ante litteram, Teofilo Gallaccini, ci viene presentata la situazione culturale di quegli anni. In continui spostamenti tra Siena e la magnifica Roma pre-barocca di quegl’anni, Gallaccini contribuì a mantenere attiva la vita culturale in una città che effettivamente viveva un periodo di transizione piuttosto difficile. Grande importanza ebbe anche il senese Fabio Chigi che, con il nome d’Alessando VII, ascese al soglio pontificio e diede inizio a Roma, e per riflesso a Siena, alla grande epoca del barocco. Ponendo fine al vuoto che si era creato con l’esaurirsi del Manierismo.
Dunque non calò la notte in quegli anni a Siena, forse solo una piccola eclissi che ben presto restituì alla città uno splendore forse più grande della nemica Firenze.
Da segnalare in conclusione che, per chi fosse particolarmente interessato, è possibile con 20 mila lire portarsi a casa tutta la mostra in formato cd-rom: non solo nel ‘600 Siena era all’avanguardia!
massimiliano tonelli
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