Una mostra totalmente interattiva, anche se non nel senso internettiano e tecnologico del termine, si è inaugurata venerdì 31 febbraio nel Santa Maria della Scala di Siena.
Una mostra interattiva, tattile, solida: tanti libri e bei libri tutti da sfogliare: nelle sale del Santa Maria fa bella mostra di se il fior fiore dell’editoria bancaria d’arte italiana.
L’esposizione, organizzata dal Monte dei Paschi, dall’Abi e dal Comune di Siena, si prefigge di portare alla conoscenza dei visitatori quel grande corpus di pregiatissimi volumi composto dai libri che le banche regalano ai loro clienti. Una tradizione, quella del regalo natalizio, che esiste solo in Italia e che, a parere di Omar Calabrese – rettore del Santa Maria della Scala -, ci fa onore. Una tradizione, tuttavia, non tutta rose e fiori, una tradizione prestigiosa ma con le sue problematiche. Una tra queste è l’impossibilità di arrivare alle pubblicazioni da parte degli appassionati o studiosi non legati ad una particolare banca. Ed è anche per ovviare a questo genere di inconvenienti che da 10 anni la mostra “I Nuovi Mecenati” gira per l’Italia e l’Europa consentendo a tutti i visitatori di sfogliare, toccare, soppesare tutto il fascino che tramanda un’opera editoriale.
Oltre 500 opere per presentare, in due sale, qualcosa come un decimo dell’editoria bancaria italiana. Dal San Paolo al Banco di Napoli, dalla Banca di Roma al Credito Valtellinese; tutte banche-mecenati alle quali – sempre secondo l’intervento di Calabrese durante l’inaugurazione – si deve in buona parte la sopravvivenza della storia dell’arte italiana e della cultura artistica nel nostro Paese.
Il dott. Guido Palamenghi Crispi, dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), sottolinea l’aspetto divulgativo e didattico dell’iniziativa che trae il suo successo anche dalla eccezionale durata decennale. In effetti non vediamo un’occasione migliore per scuole, studiosi ed appassionati per sfogliare volumi spesso disponibili solo a prezzi inaccessibili.
Sta appunto in questo l’interattività di cui si parlava in principio: i libri sono spesso leggermente rovinati, appena sgualciti, evidentemente usati. A dispetto delle miriadi di fotocellule disseminate per le mostre, qui l’arte si può toccare, si può interagire con essa, questa volta senza il bisogno del mouse.
massimiliano tonelli
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