L’Accademia dei Fisiocritici apre le porte del mondo scientifico al pubblico. E lo fa in modo molto particolare, legando la natura al quotidiano e dipanando questioni fisiche e tecnologiche comunemente ritenute assai complicate!
La sede della mostra -intitolata Cristallo polvere roccia…dentifricio, vernice e fuoco d’artificio e in corso fino al 28 febbraio 2002- vale peraltro già la visita: centro dell’Accademia dei Fisiocritici dal 1816, l’ex-convento di Santa Mustiola si pone come pregevole documento estetico nelle architetture del chiostro cinquecentesco e negli ambienti adibiti ora a spazi museali.
A un luogo di conservazione tanto prestigioso si intreccia una esposizione originale e piacevole, che nella misuratezza dei contenuti riesce davvero a condurre il pubblico al di là della “facciata” degli oggetti quotidiani esplicitandone i legami, le influenze e le interrelazioni con il mondo naturale.
Fra le vetrine di fossili del Paleolitico e di testimonianze zoologiche, il visitatore giunge a una sala un po’ atipica, per un museo di Storia Naturale, nella quale gli oggetti di uso comune trovano il loro spazio e si mostrano, inaspettatamente, nella loro originaria natura…minerale!
La porcellana di Richard Ginori si presenta allora come risultato della mescolanza di caolino, feldspato e quarzo polverizzati; i fuochi d’artificio rivelano la loro
Allo stesso modo appare in vetrina il borotalco Manetti & Roberts, in realtà nient’altro che puro silicato di magnesio; si scopre come il primo prototipo di laser fosse costituito da un cristallo di rubino; la Solvay dimostra come detersivi, sbiancanti, digestivi e lieviti traggano le loro origini dai giacimenti volterrani di salgemma (cloruro di sodio); e l’acciaio inox della classica caffettiera napoletana compare in mostra come il frutto di una lega composta di cromo e nichelio.
Ad uno ad uno vengono proposti gli elementi che accompagnano la vita di tutti i giorni e ne viene esplicitata la loro origine dal mondo minerale: accanto al quarzo, padre dei “wafers” utilizzati per la miniaturizzazione delle apparecchiature elettroniche (telefonini, video, radio, computers…), stanno il fluoro, il fosforo e il calcio dei dentifrici e i minerali che formano il piano marmoreo della nostra cucina.
Il carbonio è infine protagonista dell’ultima parte dell’esposizione: al visitatore vengono dunque illustrate strutture, proprietà e forme tanto della grafite (la classica mina di matita) e del diamante, entrambi derivati dal puro minerale ma differenziati nelle composizioni atomiche.
E sulla riproposizione dei diamanti più celebri -da quello Koh-i-noor a quello del Granduca di Toscana-…la mostra cala il sipario.
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L'apertura della mostra è stata prorogata fino al 29 marzo 2002, visto il grande afflusso di scolaresche.