16 settembre 2002

fino al 29.IX.2002 Giovanni Testori al Castello di Grotti Monteroni d’Arbia (si), Fondazione Vacchi

 
Non solo i sensuali ‘nudi’ di Testori in mostra a Grotti. In mostra anche le realizzazioni di una ventina di autori che fecero del faccione dell’intellettuale milanese il soggetto per una loro opera. Da Frangi a Guccione…

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Uno degli intellettuali più inafferrabili del secolo scorso, Giovanni Testori fu critico e storico dell’arte, pittore, poeta, drammaturgo, scrittore e giornalista (al Piero Guccione, giovanni testoriCorriere della Sera sostituisce Pasolini a metà degli anni Settanta). Primattore al Piccolo Teatro di Milano dove esordì come drammaturgo nel ’60 come alla scuola di Roberto Longhi che inizia a frequentare a partire dal ’52.
Ammalato di tumore muore nel marzo del 1993. Legato all’intellettuale lombardo da un profondo legame, Sergio Vacchi sceglie Giovanni Testori per la consueta esposizione estiva al Castello di Grotti.
La mostra si divide in due parti. Da un lato i dipinti eseguiti da Testori stesso, nudi essenzialmente. Accenni cromatici a donne formose (foto in alto) e bellissime schizzati sulla tela ormai trent’anni fa. Realizzate con un tratto pastoso, accennato e sfuggente non rinunciano per un solo istante a sottolineare la sensualità eroticissima di fianchi, seni. Gli acrilici rossi ed avorio sono i princiali testimoni di una predilezione per il ritratto che ieri è stata tanto di Testori almeno quanto oggi è di Sergio Vacchi , pittore bolognese proprietario dell’omonima fondazione dove è ospitata l’esposizione.
Dall’altro, nella seconda parte dell’esposizione, una lunga teoria di ritratti che pittori più o meno attuali e più o meno noti hanno dedicato a Giovanni Testori. Ed è in questo ampio corpus di dipinti che è interessante andare a curiosare per scovare nomi interessanti, recuperi inediti, accostamenti insoliti. Ecco il giovane Velasco, tra i più affermati artisti facenti parte della Nuova Figurazione italiana ; un intenso Testori visto da Giovanni Frangi; l’esuberanza materica della scultrice milanese Emanuela Carutti; gli immancabili ritratti di Vacchi – ottimo padrone di casa – sino ad arrivare alla chicca di un Guccione nebbioso, onirico, etereo (foto grande).
Giovanni Testori, autoritrattoTra tutti i ritratti, però, una matita su carta, piccola, è sua. Autoritratto tra i ritratti (foto a sinistra), Così Testori si ritrasse nel 1970.

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’Giovanni Testori’ CASTELLO DI GROTTI – FONDAZIONE VACCHI, ville di corsano (venendo da Siena si superano le Ville e si volta sulla destra), 057737726, 9.30_12.30/18_19.30. Catalogo disponbile. Servizi igienici: SI, tempo di visita: 30min, bar/ristorazione: SI, accesso disabili: SI

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