Contrappunti si pone l’obiettivo di mettere in parallelo grandi artisti del nostro secolo anche molto distanti per storia e formazione, cercando di evidenziarne i punti di contatto. Dopo aver confrontato Savinio e Pascali, al Palazzo delle Papesse si tenta di rimettere in gioco tre grandi artisti, tre personalità che per nazionalità sintetizzano l’Europa: l’italiano Alberto Burri, l’anglosassone Francis Bacon ed il germanico Joseph Beuys. I punti di contatto possono essere inesistenti o molteplici o ancora possono derivare dalla “forza della morte” come suggerisce Segio Risaliti, vulcanico direttore delle Papesse.
Partiamo da Bacon, in rigoroso ordine alfabetico. Contrappunti propone un’opera famosissima (Studio per George Dyer, 1971) di un artista che, unico fra i tre, persiste nel comunicare col mezzo della pittura il suo stato d’animo. Le sue figure sono deformi, contorte, urlanti; Bonito Oliva ha parlato di “realismo concettuale” per definire l’opera del grande artista inglese. L’opera di Beuys è una creatività continua, uno sguardo sociale, politico e culturale insieme, secondo l’artista tedesco spettava all’arte liberare le coscienze degli uomini dai limiti imposti dalla società. L’apporto benefico della sua arte arrivò anche a Napoli, in concomitanza del grande terremoto del 1980. Le opere di Beuys in esposizione provengono appunto da collezioni italiane. Infine Burri. Italiano, umbro di Città di Castello. Notissimo per le sue combustioni , opere relizzate col fuoco della fiamma ossidrica, forgiate e chirurgicamente sfregiate. Le opere in mostra provengono essenzialmente dalla Fondazione Burri, le due stanze dedicate all’artista giocano sul contrasto tra il nero ed il bianco in una sinfonia di materiali di cui Burri amava sperimentare le potenzialità. Opere al tempo stesso simmetriche ed asimmetriche, materia ipersperimentata ed usata come mezzo per creare la forma che a sua volta è rappresentazione di forza.
Una mostra che sprona al confronto e dunque sforza la mente ed il pensiero. Uno spazio espositivo di scintillante architettura rinascimentale. Un centro d’arte contemporanea che in un solo anno è riuscito ad entrare in Europa.
Un solo piccolo appunto: perché uno spazio che si occupa di arte contemporanea e dunque giocoforza anche di nuove tecnologie si priva del fondamentale supporto di un sito internet?
massimiliano tonelli
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Cara Maria,
la mia richiesta era, più che di un sito d'arte contemporanea, di un sito per le Papesse. Per la verità poi nei mesi successivi queta cosa è stata fatta (www.papesse.org).
Per quanto riguarda un sito di arte contemporanea questo ruolo è uno dei compiti di Exibart che cercherà sempre di migliorare anche da questo punto.
...e anche grazie a lettori attenti e super-presenti come te.
Massimiliano
Caro Massimiliano hai ragione un sito in internet per l'arte contemporanea sarebbe necessario. Complimenti per la lodevole richiesta. Saluti Maria Pezzica pezzica.maria@inwind.it