La rassegna internazionale sulla coreografia contemporanea CORPO SOTTILE, organizzata da Xing nella primavera 2001 a Bologna, ha aperto un percorso di ricerca e proposizione pubblica che si stabilizza come appuntamento annuale diventando festival.
NON IO, edizione 2002, è un festival dedicato alle forme più attuali della scena performativa contemporanea in cui confluiscono opere e formati di varia natura viste da diverse prospettive disciplinari. NON IO intende cogliere il senso più attuale della ricerca artistica puntando lo sguardo a zone estetiche che possano rispecchiare i movimenti del fare artistico e della vita culturale.
Dopo il focus sulla centralità del corpo e sulla negazione dei meccanismi dello ‘spettacolo’ messo in luce con CORPO SOTTILE, l’impronta tematica individuata per NON IO è la non affermazione di un’identita’.
NON IO (arte in mancanza di soggetto), va verso il decentramento, il disinteresse per un ‘soggetto’ o ‘figura drammatica’ e viceversa mostra attenzione per tutto ciò che è ‘campo’, quello che solitamente viene letto come sfondo per un’azione. I segni emergono, si presentano allo sguardo, senza necessariamente ‘rappresentare’.
Il festival mostrerà dei lavori ‘non assertivi’ che si dispongono attraverso la non direzionalità, lasciando chi guarda in una incertezza latente, alla ricerca di nuovi formati e nuove regole nella comunicazione, tra sogno, finzione e volute deviazioni e/o depistaggi.
NON IO è organizzato da Xing. Si svolge, nell’arco di un mese, in diversi spazi di Bologna: la Galleria d’Arte Moderna di Bologna ospita le performance, lo spazio industriale Ex Bologna Motori gli spettacoli e installazioni, il Cassero i momenti di visione,il design-bookshop Fabrica Features cicli di installazioni a cadenza settimanale, la Cineteca di Bologna un forum sulle forme della rappresentazione nella contemporaneità.
Gli spettacoli (alla Ex Bologna Motori):
La coreografa svizzera Anna Huber presenta il duo Stück mit Flügel, un lavoro astratto di reinvenzione dello spazio e del gesto; il coreografo francese Xavier Le Roy porta per la prima volta in italia il pezzo Giszelle, creato per il festival di Avignone 2001, un solo sulla pluralità dei linguaggi del corpo; Jan Fabre presenta lo spettacolo My Movements are alone like Streetdogs creato per la danzatrice islandese Erna Omarsdottir, sulla natura ribelle dell’uomo.
Le performance (alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna):
Apre il festival Aatt enen tionon, una coreografia verticale per tre danzatori, creata nel 1996 dal francese Boris Charmatz, che è stato simbolo della nuova vague performativa europea per la sua semplicità e radicalità. I gruppi italiani Laminarie e Kinkaleri, fra i più interessanti della scena della ricerca scenica, presentano le nuove produzioni realizzate in collaborazione con Xing: Laminarie il dittico Serpenti e Bisce basato su azioni scultoree, suoni elettrici e voci femminili, e Kinkaleri il nuovo lavoro Otto> (#1- primo studio-) in cui otto figure in una palestra semivuota ‘si allenano per diventare i migliori’.
I momenti di visione (al Cassero):
Sul versante dell’immagine NON IO presenta l’opera dell’artista finlandese Eija-Liisa Ahtila, in collaborazione con l’associazione de.genere, con i cortometraggi me/we, Ok, Grey, If 6 was 9, Today e Consolation service che mettono in evidenza la frammentazione dell’identità contemporanea.
Segue un appuntamento con i film Starfucker, Kent Beeson is a Classic & Absolutely New Thing, My Eyes were like the Stars di Tim Etchells, regista del gruppo inglese Forced Entertainment, incentrati sulle crepe dell’identità, della memoria, del controllo: una cinica visione sull’impotenza umana, rimbalzata fra star system e sconfitti.
Il regista e coreografo belga Hans van den Broeck di les Ballets C. de la B. presenta Our circumscribed days un film sul ritmo del tempo reale, secondo dopo secondo, con la flessione dell’attesa e la punteggiatura di eventi casuali girato a Mosca.
Le installazioni (a Fabrica Features e Ex Bologna Motori)
Le installazioni vedono cicli settimanli dedicati alle micro-azioni dell’artista torinese Marzia Migliora (con le installazioni monocanale Stato Elettrico e 59 Passi), al lavoro sul doppio e il ‘fake’ del coreografo Xavier Le Roy e reinterpretato dalla video-designer e fotografa berlinese Katrin Schoof (USF DOLFI X, per 5 monitor), alla forza espressiva della coreografia casuale di ragazzini che giocano in un campo sportivo vista dallo svedese Mårten Spångberg in Drunk Boys, alla vertigine del vuoto ricreata da Susanna Scarpa in The looney plunger: 500 meters e The looney plunger: 1300 meters, due lanci con la videocamera in soggettiva da 500 e 1300 metri di altezza.
Il forum (alla Cineteca di Bologna):
Il festival ospita inoltre un forum sulle nuove forme dello spettacolo contemporaneo, dal titolo Della Rappresentazione, con artisti, operatori e osservatori dei più recenti mutamenti nella performatività.
Xing è un’organizzazione nazionale che si occupa di ideare, sostenere e promuovere azioni di varia natura – eventi e produzioni – contraddistinte da uno sguardo interdisciplinare intorno ai temi della cultura contemporanea.
Il festival è realizzato con il contributo di: Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna, Quartiere Navile, AFAA Association Française d’Action Artistique, Ministère des Affaires Etrangères, Pro Helvetia – Fondazione svizzera per la cultura, Spazio Aperto – Galleria d’Arte Moderna
e la collaborazione di: Cassero Gay Lesbian Center, Fabrica Features, Cineteca di Bologna, CCS – Centro Culturale Svizzero Milano, Maison Française de Bologne, de.genere, Università degli Studi di Bologna, Teatro Comunale di Ferrara, Art’o, Zero Edizioni
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