08 gennaio 2010

A Milano bocciato il ricorso contro Libeskind. Va avanti il centro d’arte contemporanea a CityLife

 

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Il progetto di Daniel Libeskind
Un anno, per esaminare il ricorso. Niente male, trovandoci in Italia. Il ricorso era quello presentato dall’Ordine degli architetti di Milano contro la delibera di approvazione degli interventi relativi all’area dell’ex Fiera di Milano (Citylife), che prevedeva fra l’altro l’incarico all’archistar Daniel Libeskind per il Museo del design.
Ora il Consiglio di Stato ha definitivamente respinto il ricorso dell’Ordine, che metteva nel mirino la scelta di affidare il progetto senza una gara o un concorso pubblico di idee. Alla base delle motivazioni del rigetto c’è il ritardo con cui giunse il ricorso: alla fine del 2008, quando l’affidamento da parte del Comune di Milano risale al 2006.
Il progetto, per una spesa che si aggira sui 40 milioni di euro pagati con gli oneri di urbanizzazione dell’area, avrebbe – stando agli annunci del sindaco Moratti – dovuto essere pronto per il 2011. Una data ormai impossibile da rispettare, anche a causa del ricorso ora respinto: resta l’obbiettivo dell’Expo 2015, ma sarà bene iniziare a muoversi…

[exibart]

3 Commenti

  1. …beh, meglio Liebeskind di qualunque altro italiano, tipo Fuksas, o peggio, come avrebbe potuto essere qualche architetto milanese…

    Però questo sembra un incrocio tra una moka (design) e il più impotante progetto di Museo d’ Arte Contemporanes del mondo (F. L. Wright, Guggenheim di New York), cioè in nessun caso pertinente.

  2. Essendo a Milano, mi pare più simile a un panettone malriuscito in forno. Strano per uno come Libeskind. Però, meglio questo che il nulla. E speriamo davvero che ora si parta. Soprattutto con la collazione delle opere (attenzione alla collezione! da chi verranno e come verranno scelti gli artisti?) e con l’assegnazione delle nomine e degli incarichi. Conto su Milano, tutto sommato.

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