Dopo 18 mesi di restauro, Fondazione Cariplo ha aperto le porte della dimora storica ed ex maneggio di Palazzo Melzi d’Eril, restituendo alla cittadinanza un elemento culturale di grande prestigio, nel cuore di Milano, per farne la propria sede e per esporre la collezione, che comprende opere antiche ma anche dell’Ottocento e Novecento, spaziando dall’arte lapidea e lignea alla pittura, prediligendo il naturalismo lombardo e veneto di facile comprensione. Tra le opere di maggior rilievo, spiccano Minerva e La Gloria, due cartoni preparatori realizzati da Achille Funi, il Capriccio con scene di vita in una città portuale, di Luca Carlevarijs, il Pescatore in laguna di Guglielmo Ciardi e le due tele Cacciatore a cavallo e Cacciatore con cervo, facenti parte di in ciclo narrante le storie di Zenobia, di Giambattista Tiepolo.
Il presidente di Fondazione Cariplo, l’avvocato Giuseppe Guzzetti, ha sottolineato la volontà dell’Istituto di porre l’arte e la cultura a un livello più accessibile e non solo per un gruppo ristretto, cercando di coinvolgere anche le nuove generazioni. Impegnandosi in questo progetto con oltre un miliardo di euro, compiendo più di diecimila propositi nell’ambito dell’arte e della cultura, consacrate al compito di innovare, come sorgenti di nuove opportunità. Promuovendo anche un’educazione alle arti performative, appoggiando l’istruzione alla scienza e alla tecnica e cercando di rilanciare gli insegnamenti scientifici.
Il progetto “Distretti culturali” si fa carico di generare sviluppo e opportunità di lavoro, per richiamare l’attenzione e premiare un tipo di cultura fondamentale per la crescita delle competenze e la formazione delle persone. Finanziamenti che possano rilanciare il patrimonio artistico e architettonico, invece, con il progetto “Lacittàintorno”, per riprendere e rendere più produttive le comunità locali, migliorando la qualità della vita e rendendo più funzionali i servizi. Da una parte, l’impegno di lasciare un patrimonio artistico di notevole valore alle future generazioni, dall’altro creare una
piattaforma online da cui le opere possano essere prestate ed essere rese disponibili su più fronti. E ancora, realizzare attività didattiche efficaci per la scuola, non sostituendosi alle istituzioni ma promuovendo un programma da affiancare come supporto per un maggiore sviluppo. Una Fondazione che eroga e che produce contenuti, per una forza non solo finanziaria ma anche sociale. (
Gaia Tonani)