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Arti visive sposate alla musica elettroacustica. E il risultato? È un Nuovo Mondo. Come il titolo dell’installazione dello spagnolo Octavio Floreal, che va appunto in scena – nell’ambito del festival Emufest 2010 – in un vero tempio della musica quale è il Conservatorio di Santa Cecilia, a Roma.
È qui che la sua opera si incontra con le iterazioni video-musicali di Giovanni Costantini e Massimiliano Todisco. Una scultura formata “da un sistema di cerchi non concentrici”, che si prestano ad un evento unico: “dare forma ai grani musicali, sfumature sonore impercettibili all’udito che vivono ‘incastonate’ nello spazio che intercorre tra una nota e l’altra, e restituirne la voce”.
Di mezzo c’è un algoritmo di sintesi sonora realizzato da Luigi Marino, e dei i cavi di nylon collegati agli elementi che compongono l’opera, che diventa “non soltanto visibile e tangibile ma udibile e cangiante rispetto alle modulazioni di frequenza dell’insolita componente musicale”. Complicato? Non resta che verificare di persona, si replica per due domeniche…
Domenica 14 novembre 2010 – ore 19.00
Via dei Greci, 18 – Roma
arte@octaviofloreal.com
www.emufest.org
Via dei Greci, 18 – Roma
arte@octaviofloreal.com
www.emufest.org
[exibart]