Ottantacinque artisti da quarantadue paesi. Il 19 settembre partirà, sotto la guida del critico Dan Cameron e con il titolo di Poetic Justice, l’ottava edizione della Biennale di Istanbul. Vi presentiamo la lista degli artisti partecipanti che, come per l’attuale Biennale di Venezia, trascurano un po’ gli italiani. Solo le pur bravissime Bruna Esposito e Monica Bonvicini saranno del gruppo.
Can Altay (Turkey), David Altmejd (Canada), Alexander Apostol (Venezuela), Knut Åsdam (Norway), Kutluð Ataman (Turkey), Fikret Atay (Turkey), Txomin Badiola (Spain), Kim Beom (Korea), Zarina Bhimji (Uganda/UK), Monica Bonvicini (Italy), Tania Bruguera (Cuba), Fernando Bryce (Peru/Germany), Gerard Byrne (Ireland), Alberto Casado (Cuba), Filipa César (Portugal), Taner Ceylan (Turkey), Attila Csörgõ (Hungary), Minerva Cuevas (Mexico), Ergin Çavuþoðlu (Turkey), Danica Dakic (Bosnia-Herzegovina/Germany), Stephen Dean (France/USA), Willie Doherty (Ireland/UK), Song Dong (China), Cevdet Erek – Emre Erkal (Turkey), Esra Ersen (Turkey), Bruna Esposito (Italy), Tony Feher (USA), Dora Garcia (Spain/Belgium), Kendell Geers (South Africa/Belgium), Ann Hamilton (USA), Trenton Doyle Hancock (USA), Runa Islam (Bangladesh/ UK), Emily Jacir (Palestine), Yeondoo Jung (Korea), Shahram Karimi (Iran/Germany), Hassan Khan (Egypt), Lucia Koch (Brazil), Andreja Kuluncic (Croatia), Surasi Kusolwong (Thailand), Annika Larsson (Sweden), Nikki S. Lee (Korea), José Legaspi (Philippines), Rogelio López Cuenca (Spain), Liisa Lounila (Finland), Jorge Macchi (Argentina), DeAnna Maganias (Greece), Nalini Malani (India), Marepe (Brazil), Marlene McCarty (USA), Julie Mehretu (Ethiopia/USA), Cildo Meireles (Brazil), Bjørn Melhus (Germany), Aernout Mik (Netherlands), Zwelethu Mthethwa (South Africa), Mike Nelson (UK), Jun Nguyen-Hatsushiba (Vietnam), Paul Noble (UK), Jockum Nordström (Sweden), Walter Obholzer (Austria), Oda Projesi (Turkey), Marcel Odenbach (Germany), Yoshua Okon (Mexico), Raquel Ormella (Australia), Tsuyoshi Ozawa (Japan), Bruno Peinado (France), Marjetica Potrc (Slovenia), Araya Rasdjarmrearnsook (Thailand), Michael Riley (Australia), Anri Sala (Albania/France), Doris Salcedo (Colombia), Seifollah Samadian (Iran), Peter Sarkisian (USA), Efrat Shvily (Israel), Shahzia Sikander (Pakistan/USA), Monika Sosnowska (Poland), Jennifer Steinkamp (USA), Hiroshi Sugito (Japan), Do-Ho Suh (Korea/USA), Fiona Tan (Indonesia/Netherlands), Pascale Marthine Tayou (Cameroon/Belgium), Lina Theodorou (Greece), Milica Tomic (Serbia), Uri Tzaig – Avi Shaham (Israel), xurban.net (Turkey), Jasmila Zbanic (Bosnia-Herzegovina).
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Mi devo convincere: Non ci capirò mai un cazzo nella misteriosa logica che porta il nulla fatto persona ad emergere e tenere banco.
Ad ogni modo, tanto di cappello alle italiche menti scelte da cameron, poteva anche andarci peggio.
Ma la Esposito cosa fa tutto quel tempo che trascorre tra una mostra e l'altra, ovvero almeno due anni. Quante opere ha prodotto nella sua carriera tre? Comunque pensavo potesse fare mostre solo grazie alla Carolyn eccetera.......