Continuiamo il nostro
percorso di approfondimento sulla 58ma Biennale di Venezia, andando qualche miglio nautico più in là dai Giardini e dall’Arsenale. Questa volta, infatti, parliamo di
GAD-Giudecca Art District, il nuovo quartiere completamente dedicato all’arte, fondato e diretto da
Pier Paolo Scelsi e
Valentina Gioia Levy, che sarà presentato in concomitanza con l’apertura della kermesse curata da
Ralph Rugoff, l’11 maggio. Ci sarà spazio per undici nuove gallerie, un giardino e, durante i giorni della Biennale, per i padiglioni di Estonia, Islanda e Nigeria. E poi tanti progetti, tra talk, esposizioni e residenze, con un occhio al panorama internazionale e un piede nel contesto, visto che l’identità dell’isola, oltre che della Laguna, sarà uno degli argomenti da mettere al centro delle discussioni.
Incerte le origini del toponimo, anticamente conosciuta come Spinalonga, Giudecca sembrerebbe indicare la presenza del quartiere ebraico che, però, fu istituito nel 1516 a Cannaregio. Un’altra teoria collega il nome al termine dialettale “zudegà”, cioè “giudicato”, in riferimento alla sentenza con cui, all’inizio del IX secolo, la Repubblica concedeva alcuni terreni a tre famiglie, per risarcirle dei danni sofferti durante l’esilio al quale erano state ingiustamente condannate. Infine, una terza via linguistica conduce all’attività dei conciatori di pelle, che usavano alcune sostanze vegetali indicate con i vocaboli “zuèc”, “zueccam”, “zuecchi”.
E la programmazione di Giudecca Art District si riferirà proprio alla tradizione manifatturiera, confluita poi in quella industriale – di cui un imponente residuo sono il Molino Stucky e il Birrificio Dreher – oltre che alla notevole eredità artistica, contando che proprio alla Giudecca si tenne la prima performance in Laguna di Marina Abramović, Relation in space, durante la Biennale del 1976, e in tempi più recenti, in occasione della 55ma Biennale, anche una mostra di Ai Weiwei, “Disposition”, mentre nel 2004 la Galleria Michela Rizzo la scelse come sede.
In occasione dell’apertura, a maggio, Giudecca Art District presenterà più di 60 artisti provenienti da 30 Paesi, che saranno ospitati in circa 20 progetti sull’isola. 10 le gallerie d’arte e gli spazi espositivi, tra cui Studiolacitta, Chiesa delle Zitelle, Fondazione Starak, Spazio Bullo, Spazio Raunich e Spazio Silos, con altre cinque gallerie da annunciare il mese prossimo. Per l’inaugurazione, vederemo anche un’installazione video di Aleksandra Karpowicz, membro del collettivo artistico October! Art Collective, insieme a Fayann Smith e Isabella Steinsdotter. Nel Giardino, nel corso del 2019, si terrà poi Take Care of Your Garden, un programma articolato in talk, performance, videoproiezioni e installazioni all’aperto, in collaborazione con gli spazi aderenti al circuito e con partner internazionali.