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Jonas Mekas, considerato tra le figure più importanti nella storia della cinematografia sperimentale e tra i protagonisti del New American Cinema, è morto oggi, a 96 anni. A riportare la notizia, l’Anthology Film Archives di New York, centro per la conservazione, lo studio e l’esposizione di film e video, con una attenzione particolare per il cinema indipendente e d’avanguardia, fondato dallo stesso Mekas nel 1970.
«Jonas se ne è andato silenziosamente e quietamente questa mattina presto. Era a casa con la famiglia e ci mancherà molto ma la sua luce continuerà a splendere», si legge sulla pagina Instagram di Anthology Film Archives.
Mekas, nato a Biržai, in Lituania, il 24 dicembre 1922, e dopo aver attraversato l’Europa durante la Seconda Guerra Mondiale, si trasferì a New York nel 1949. A poche settimane dal suo arrivo, grazie a un prestito, comprò la sua prima macchina da presa, una Bolex 16 millimetri, e iniziò a filmare esperienze e momenti tratti dalla sua vita quotidiana. Frequentatore degli spazi d’avanguardia come il Cinema 16 di Amos Vogel, scriveva regolarmente sulle pagine del The Village Voice, voce irriverente dell’informazione newyorchese e della controcultura. Collaborò in varie occasioni e per diversi progetti con personalità come Andy Warhol, Nico, Allen Ginsberg, Yōko Ono, John Lennon, Salvador Dalí, George Maciunas. Nel 1964 fondò la Filmmakers Cinematheque, che poi evolse nell’Anthology Film Archives, tra i più grandi archivi al mondo di film d’avanguardia.
Sempre nel 1964 vinse il Leone d’Oro a Venezia per il film The Brig e altre sue opere sono state esposte sempre in Laguna, per le Biennali d’Arte del 2003 e del 2005, oltre che a Kassel, per Documenta, nel 2002 e nel 2017.