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Spazzole jazz, un’atmosfera soul ma nemmeno troppo. Per Me and Mrs. Jones Billy Paul vinse un grammy nel 1973. Quarant’anni dopo arrivò Amy Winehouse a ricantarla come Me and Mr. Jones, e fu un’altra folgorazione ma stavolta travolgente, loud, forse ancora più nera e sicuramente sguaiata, come solo la grande Amy sapeva fare con gli anni dalla sua parte. Forse le generazioni più giovani non hanno saputo fino a ieri dell’esistenza di questa grande voce americana, scomparso a 81 anni nella sua casa del New Jersey, per colpa di un cancro.
Nato a Filadelfia nel 1934, Billy Paul, il cui vero nome era Paul Williams, iniziò come Winehouse molto giovane, dividendo il palco con un musicista di nome Charlie Parker: «Una volta mi disse che se avessi continuato a lottare avrei avuto un lungo cammino, e non ho mai dimenticato le sue parole», raccontava Paul, il cui Grammy era stato dato “per la miglior performance vocale R&B” e che nell’arco della sua carriera pubblicò 15 album, senza però forse mai ottenere il successo di quel pezzo. Me and Mrs. Jones era stata scritta da Kenneth Gamble e Leon Huff, che più tardi Paul citò in giudizio per una questione di royalties ottenendo nel 2003 un risarcimento di 500mila dollari. E ora, da una parte all’altra, resta la musica.