Festa Franca è un evento che si svolge a Cannara, provincia di Perugia, nello studio degli artisti Fabio Giorgi Alberti e Adelaide Cioni. Caratterizzata dalla cadenza irregolare e dall’organizzazione fuori dagli schemi, Festa Franca è pronta per la sua seconda edizione con l’obiettivo di condividere visioni, riflessioni, impressioni in un dialogo aperto e giocoso tra artisti, curatori e pubblico. La Festa si svolgerà domenica, 23 settembre, dalle 15 alle 20, e prevede una mostra, che rimarrà aperta fino al 27 ottobre, e un programma di performance. Elisabetta Benassi, Thomas Braida, Giovanni de Cataldo, Stefano Emili, Matteo Fato, Myriam Laplante, Sean Lynch, Jo Melvin, Alice Schivardi, Namsal Siedlecki, Caterina Silva, Carola Spadoni, Donatella Spaziani, Ivana Spinelli, Cecilia Canziani, Carla Capodimonti, Simone Ciglia, Elisa Del Prete, Vasco Forconi, Antonio Grulli sono gli artisti e i curatori invitati a partecipare. Giorgi Alberti e Cioni ci dicono di più.
L’ispirazione da Rabelais e dai suoi libri Gargantua e Pantagruele mi ha colpito particolarmente. Rabelais con la sua scrittura sarcastica e intelligente ha sviluppato metafore e riflessioni in netto contrasto con i diktat socio-culturali dell’epoca, in difesa della libertà. Una libertà che oggi sembra messa a dura prova; a tal proposito mi piacerebbe chiederti come pensi si possa salvaguardare e alimentare la libertà creativa degli artisti in questi tempi cupi?
Adelaide Cioni: «Sono gli artisti stessi che la devono salvaguardare, ed è difficile perché da fuori ti arrivano mille spinte verso un dover essere che non ha niente a che fare con l’arte. Penso che il compito di un artista sia essere libero anche per gli altri. Se sei libero nell’opera chi la guarda entra in risonanza con quella libertà e in qualche modo si libera insieme a te. Ma siccome è molto faticoso emotivamente, è vitale sostenersi con gli altri artisti. Sol Lewitt diceva che la condizione fondamentale per un artista è parlare e vivere con altri artisti. Ed è questo che cerchiamo di fare, attirare le persone che vivono d’arte fuori dai grandi centri per ritrovarsi in qualche modo un po’ più scoperti e più pronti a confrontarsi».
Festa Franca è giunta alla sua seconda edizione, quali sono le novità di questo evento fuori dagli schemi?
Fabio Giorgi Alberti: «Le novità fondamentali sono due: la prima è la collaborazione con la curatrice Marta Silvi, che ha dato alla Festa Franca la sua meravigliosa energia e professionalità. La seconda è la scelta di un tema, quello del gioco, che rimarrà invariato negli anni: crediamo che il “gioco” possa darci la leggerezza necessaria per affrontare e creare la realtà». (Valentina Muzi)