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Approda nella Grande Mela dopo quattro anni di grandi successi a Londra la Affordable Art Fair, la fiera d’arte… abbordabile.
Più di novanta galleria espongono centinaia di artisti internazionali. Dalla pittura al video alla fotografia. E fin qui potrebbe essere una normale mostra-mercato come ormai ce ne sono centinaia nei quartieri fieristici del globo. Ma alla Affordable tutte le opere saranno venduta a prezzi che dovranno oscillare tra i 100 ed i 5000 dollari (l’euro ed il dollaro sono quasi pari, il conto è presto fatto).
Pier 92, Manhattan, dal 31 ottobre al 3 novembre, www.affordableartfair.com
[exibart]
sembra cosa buona. evita speculazione e ripone il concetto di denaro dove dovrebbe stare. come componente di un “tutto” ben più complesso e vasto.
In 2 righe una sequenza di cazzate:
“sembra cosa buona”: buona per cosa? Per l’arte, per la morale, per gesùcristo?
“Evita speculazione”: ma cosa te credi, che la speculazione sulle opere d’arte sia minata da operazioni come questa? Caso mai ne viene incoraggiata! Tanto per dirne una: c’è un limite di soldi, non di quantità di opere. Posso comprare 50 opere dello stesso autore e speculare come e più di prima (sull’immagine di quell’artista, sul mercato delle sue opere, sulla galleria, sui collezionisti che ci girano, ecc.)
“Ripone il concetto di denaro dove dovrebbe stare”: ecco uno di quelli che ritiene che esista un “concetto” di denaro; il “concetto di denaro” vada dove vuoi, il denaro come roba concreta và sempre in una direzione.
“come componente di un “tutto””: ‘azz, siamo al dialogo sui massimi sistemi; quanti “tutti” esistono? e di quale “tutto” vai cianciando?
“ben più complesso e vasto”: ma che bella definizione! Illuminante direi: come abbiamo fatto a non accorgerci di quanto fosse complesso e vasto il tutto del concetto di denaro? Un solo commento: adolescenziale.