17 gennaio 2003

ArteFiera di Bologna? La Sanremo dell’arte secondo Politi

 

di

Giancarlo PolitiLe newsletter di FlashArt inaugurano il 2003 all’insegno del simpatico e genuino delirio del direttore Giancarlo Politi. Leggete cosa ha scritto il “Mattatore di Trevi“. Una vera e propria teoria delle fiere d’arte. Con tanto di dati statistici…




Cari amici,

finalmente è arrivata l’Arte Fiera di Bologna, la vera fiera d’arte italiana.
Con le sue decine di migliaia di visitatori, artisti, critici, collezionisti, appassionati che arrivano da ogni parte d’Italia, dalla Sicilia e Sardegna al Friuli, Alto Adige, l’Arte Fiera è veramente la Fiera nazionale, la madre di tutte le fiere italiane, la Sanremo dell’arte, il vero e autentico test dei trend e del mercato.
Ma quale Artissima!!! La Fiera di Torino è carina, sofisticata sì, ma un po’ fragile ancora, con i suoi scarni 5.000 visitatori (anche se circolano cifre risibili che parlano di 60.000 visitatori. Ma dove vivono certi improvvidi informatori? Hanno mai visto 60 mila o anche 50 mila persone? Basilea, che è la Fiera d’Arte più importante del mondo arriva a 35/40 mila e Arco di Madrid, la più visitata al mondo a 100.000. Ma l’avete mai vista voi Arco? Non è una Fiera d’Arte ma uno stadio, sin dal primo giorno. Visitatori a frotte, comitive di migliaia di ragazzi vocianti e pullulanti in ogni stand o angolo più nascosto, sdraiati a terra, sulle scale, nei corridoi nelle toiletts. Una vera fiumana di gente accaldata, un esercito di cavallette che ti assale senza respiro e senza logica ma soprattutto impedendoti di vedere la Fiera.
Bologna invece è la Fiera di ogni italiano, di ogni artista, di ogni collezionista che arriva da ogni angolo dell’Italia per darsi appuntamento nella ospitale Bologna.

Sarò a Bologna dal primo giorno, dal 22 gennaio
Si, io sarò a Bologna sin dal primo giorno 22 gennaio e mi tratterrò sino a domenica 26 (poi un salto in Versilia a svernare per due giorni, prima di tornare ai rigori milanesi). Pertanto dò appuntamento a tutti gli amici e amiche o appassionati d’arte, per qualsiasi problema, al mio stand oppure al Bar Illy…


[exibart]

12 Commenti

  1. Allo Spazio Illy aspetto anche Carlo Bach
    Vi aspetto tutti al Bar Illy, dove spero anche di incontrare Carlo Bach per un buonissimo decaffeinato Illy che ho recentemente scoperto. Ma aspetto anche chi ho invitato a cercarmi, tra cui qualche candidato come curatore al Trevi Flash Art Museum: ma mi raccomando, si faccia vivo solo chi ha i requisiti richiesti ed è stato invitato da me.

  2. Chi ha visto Maurizio Mazzotti?
    In questa edizione di ArteFiera spero anche di incontrare l’amico Maurizio Mazzotti che non vedo dallo scorso anno. Defilatosi dall’Arte Fiera (ma sempre Grande Padre,io suppongo) Maurizio ha preso le distanze dal mondo dell’arte?
    Maurizio, se ci sei (e ci sei) batti un colpo. fatti vivo e chiamami subito.

  3. Io, per parte mia e per quel che può contare, non condivido assolutamente il pensiero del direttorpoliti. Sulla guerra dei numeri non metto becco: io, di certo, i visitatori non mi metto a contarli. Per quanto concerne le fiere in generale, invece, credo che dopo 20 anni sia ora di ripensarle in chiave moderna, cosa che ha fatto ottimamente Torino. Il collezionismo è molto diversificato, l’offerta amplissima (lo stesso Politi ebbe a dire che l’offerta d’arte contemporanea, oggi, è di gran lunga superiore a quella di 20, 30 o 50 anni fa) e dunque si impongono delle scelte. Sotto la categoria “arte contemporanea” non ci si può più permettere di far rifluire il bazar di oltre un secolo (e anche più). E poi le fiere sono oggi, con eventi collaterali, progetti, ecc. (e penso a Basilea), dei veri eventi culturali oltre che di mercato. In questo senso, la scelta di specializzarsi, alla lunga paga. Bologna ha la pretesa di far di tutto, più di Torino, ma anche più di Basilea ed Arco (che hanno comunque un taglio più contemporaneo di Bologna, anche se non di tipo così specialistico come Torino). Ma poi sono anche i diretti interessati, i galleristi, a lamentarsi della logistica di Bologna, della mancanza di selezione, ecc. Io, pur sapendo che si tratta di parere interessato, mi sento di condividere abbastanza l’opinione di Artiaco (uno dei maggiori galleristi italiani che quest’anno non andrà a Bologna): ad Artissima si va per mettersi in mostra, per discutere, per capire le direzioni dell’arte, ecc.; a Basilea si va per vendere. Bologna, a detta di tutti, non è certo una fiera divertente, e allora per me è ora di cambiarla, prima che diventi inutile. A Torino l’arte contemporanea, a Milano il design e l’arredamento, a Bologna il ‘900 (ma ci potrebbe essere spazio per la fotografia a Roma, l’arte in città, per le strade e all’aperto a Napoli, il digitale e la net art altrove): concentriamo le forze, ampliamo l’analisi al panorama internazionale, progettiamo secondo politiche nuove, diversifichiamo l’offerta e forse arriveranno anche i collezionisti stranieri. Credo che soprattutto in Italia bisogna osare, nel campo di questi grandi eventi di mercato, perché per vari motivi che tutti conosciamo, in questo paese sono ancora le gallerie a dare visibilità e a promuovere la sperimentazione.

  4. certo che per essere un addetto ai lavori, sto Politi, non è proprio un analista completo. Lascia piuttosto a desiderare “appigliarsi” a delle cifre piuttosto che descrivere “il piglio” che sta prendendo la kermesse bolognese. Mica gli si chiede di fare il veggente, ma di azzeccare qualche andamento, quello si. Ed invece che succede? Che sa solo le cifre! Ecco che succede.

  5. e menomale che flashart DOVREBBE (tra innumerevoli virgolette) occuparsi delle tendenze dell’arte di oggi. E lo fa cosi? Infamando ARTissima, l’unica vera fiera di tendenza in italia e non solo; e lodando ArteFiera, praticamente una fiera paesana ricchissima di corniciai e gallerie inesistenti. Ma un po’ di responsabilità? Almeno nei confronti dei lettori? Quelli che ancora gli danno retta, naturalmente…

  6. giancarlo, giancarlo, sei sempre cosi’ generoso!
    direi che piu’ della sanremo dell’arte, la fiera di bologna è una castrocaro dell’arte…ovvero, una sanremo a venire.
    fanculo le fiere d’arte, gli organizzatori e gli artisti che vi partecipano.
    ma daquandoinqui!!??!!??!!??ocazzo!!!

  7. Quote
    “Sigillategli la bocca. Amputategli le mani. Staccategli la spina”
    Io aggiungo legategli anche i polsi al letto!
    Scusa Lola rent a chi ti riferivi? Forse ad un maniaco compulsivo?

  8. estensione:
    sigillate la bocca affinchè non sia più in grado di ledere dalla posizione sociale che possiede, non può permettersi di sproloquiare.
    Amputare le mani perchè anche se muto, può sempre scrivere, e questa evenienza la voglio prevenire con maggior rigore della prima, verba volant…chiaro no?
    Staccare la spina perchè desidero che per un poco se ne stesse fuori dal giro, magari fermo a riflettere su quello che ha fatto sino ad oggi. Poi, quanta corrente risparmiata no?
    niente di grava, solo un poco di sano silenzio, che siano altri a parlare ora.

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