06 febbraio 2003

Arti visive troppo costose, la Biennale taglia i fondi

 

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Settecentomila euro. Tanto dovrà risparmiare la mostra di arti visive diretta, a partire da giugno, da Francesco Bonami. Il budget dell’evento d’arte contemporanea più importante del mondo è di 20 milioni euro. E se nel 2001 il deficit è arrivato a superare il milione di euro, quest’anno si dovrà cambiare rotta portando il disavanzo sotto i 400mila. Queste le direttive di Franco Bernabè, imprenditore famoso e neo direttore dell’Ente di Cultura lagunare. Il consiglio d’amministrazione ha sottolineato, sempre riguardo alla mostra d’arte, l’apporto ancora scarso di sponsor e capitali privati.

[exibart]

2 Commenti

  1. Un budget nel quale il presidente Franco Berbabè, forte della sua esperienza manageriale, ha cercato con qualche taglio e razionalizzazione di migliorare i non facili conti di una macchina culturale da 20 milioni di euro. E comunque, se nel 2002 il deficit, stando al preconsuntivo, è stato di 1.107.817 euro, nel 2003 dovrebbe scendere a soli 370.967 euro.
    Il settore architettura-arti visive, invece, è quello che costa di più (6.400.000 euro per il 2003, circa 2.000.000 in più rispetto al 2002 ma in linea con il 2001) e che incassa di meno (3.100.000 euro previsti per il 2003, meno della metà dei costi, ma comunque più del doppio del 2002, quando i ricavi si sono attestati su 1.243.000). Per la 50ª esposizione internazionale di arti visive aumentano, rispetto al 2002 – ma calano di 139.558 euro a fronte del 2001 – i costi di allestimento (3.083.500 contro i 2.497.607 del preconsutivo 2002), di gestione (2.271.500 contro 1.317.950 dell’anno precedente), del direttore e del suo staff (da 402.349 a 565.000, viaggi compresi). Per il settore arti visive il piano delle collaborazioni stanzia per il 2003 un totale lordo di 491.848 euro (la voce più alta è l’ufficio stampa di settore, pari a 48.541 euro).
    Per l’archivio storico delle arti contemporanee (Asac), la Biennale ha messo a budget nel 2003 1.100.835 euro (910.000 nel 2002), di cui 95.000 per il direttore. Ma i tagli più consistenti riguardano i costi di tutta la struttura della Biennale, in particolare del personale, con una riduzione di circa oltre un milione di euro (da 5.484.000 del 2002 a 4.462.000 di quest’anno). Ora, però, saranno i direttori di settore e i loro collaboratori a dover far i conti con i programmi e i tagli, a partire da de Hadeln, che è già a caccia di spazi di proiezione e di ospitalità alternativi, per non subire il ricatto, come ha detto a dicembre Bernabè, dei prezzi esosi dei grandi alberghi del Lido di Venezia.

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