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Dal 24 al 27 maggio, si svolge a Buenos Aires la fiera annuale dell’arte argentina. Per l’appuntamento, organizzato dalla Fondazione arteBa, il pubblico potrà conoscere le novità del Paese latinoamericano, sempre più protagonista sullo scenario internazionale dell’arte contemporanea. Saranno quattro giorni di intense attività, tra laboratori e conferenze, dibattiti e performance, che coinvolgeranno molti artisti argentini e stranieri. Il luogo scelto per l’esposizione è il centro congressi La Rural, con due padiglioni appositamente dedicati.
Moltissime le gallerie presenti, novantuno, di cui quasi la metà straniere. E l’offerta è ampliata da venti stand dedicati a singole nazioni, tra le quali, Germania, Austria, Argentina, Brasile, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Spagna, Stati Uniti, Francia, Giappone, Kosovo, Messico, Perú, Portogallo, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Uruguay e Venezuela. Da notare che quest’anno non è presente l’Italia. Tra i curatori delle varie sezioni, Ana Maria Batistozzi alla Sezione Principale, il giovane peruviano Miguel A. Lopez alla sezione Barrio Joven Chandon, José Luis Blondet, curatore per il museo d’arte LACMA di Los Angeles, alla sezione Cabinet AA2000, e Chris Sharp alla sezione U-Turn Project Rooms.
La Sezione Principale presenta molte gallerie argentine, come Rolf Art di Silvia Rivas, e tante altre straniere fra le quali: PSM (Berlino), Steve Turner (Los Angeles), SUR (Montevideo), Vermelho (San Pablo), Y Gallery (New York), 80M2 Livia Benavides (Lima), Cayón (Madrid), Oficina de Proyecto (Cali) e Die Ecke (Santiago del Cile). Nella sezione Cabinet AA2000 troviamo diverse tra le opere contemporanee più distaccate e allo stesso tempo sperimentali dell’arte latinoamericana. Insieme all’artista spagnolo Rosell Meseguer, tra gli argentini incontriamo Liliana Maresca e Juan Grela; la messicana Tania Candiani e infine l’artista boliviana Elba Bairon. La sezione U-Turn Project Rooms ci trasporta in un viaggio al di fuori dell’America Latina, toccando sia filoni artistici provenienti da realtà conosciutissime come Berlino, Tokio, Parigi sia portandoci in luoghi non di primo piano sullo scenario internazionale ma non per mancanza di qualità, come la galleria “LambdaLambdaLambda” di Pristina (Kosovo), con gli artisti Juan Pablo Mariano e Dardan Zhegrova.
ArteBA si anima, come tutti gli anni, di una boccata di novità e progetti sperimentali che vengono rappresentati dalla sezione Barrio Joven Chandon, con l’obiettivo di rappresentare il mondo dell’arte più vicina ai giovani galleristi e artisti latinoamericani, come Juan Sorrentino e Lucia Von Sprecher, Argentina, Graciela Arias, Perù, Andres Matias Pinilla, Colombia.
Sembra essere iniziato un periodo di grandi opportunità per l’arte contemporanea argentina. A febbraio, il Paese sudamericano ha avuto un padiglione dedicato ad ARCO Madrid, mentre per il padiglione nazionale alla Biennale di Venezia, Claudia Fontes ha presentato una scultura ambientale, Horse Problems, in cui affronta il problema della colonizzazione e della libertà individuale in contrapposizione con l’identità individuale. Marta Minujín ha esposto, per Documenta 14, la sua opera Pantheon di libri proibiti, una grande struttura che rappresenta un tempio greco con colonne e facciata fatte di libri e fogli di carta.
Insomma, l’Argentina c’è e si fa sentire, puntando sull’arte e sui giovani artisti, per esempio con l’istituzione del Fondo Nazionale degli Artisti, cercando di smuovere anche il proprio mercato interno, che molto spesso è troppo centralizzato e confinato alla sola Buenos Aires. (Andrea Alamanni)
In alto: Sezione Dixit arteBA 2016. Galleria: Isla Flotante. Artista: Mariela Scafati