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Anche nell’Est Europa, evidentemente, “vecchio” è sinonimo di trendy. Non fosse altro perché il Ministero alla Cultura rumeno, in rappresentanza della sua nazione a Venezia, ha schierato l’artista novantenne Geta Bratescu, con il progetto “Apariţii” (Presenze), a cura di Magda Radu.
Tra i più importanti artisti contemporanei viventi della Romania, Geta è stata alla Biennale anche nel 1960, e nel 2013 nel Padiglione Centrale, tra i protagonisti del “Palazzo Enciclopedico” di Massimiliano Gioni.
Il suo lavoro, presente nelle collezioni di importanti musei come il MoMA di New York, la Tate di Londra e il MUMOK di Vienna, lo scorso anno ha visto una retrospettiva alla Kunsthalle di Amburgo. Di stampo Concettuale, il lavoro di Bratescu si avvale di disegno, fotografia, cinema, tessile, scultura. Una consacrazione bella e buona, in nome – siamo sicuri – di un mercato che non si smentisce sull’età.