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Negli ultimi anni e sempre più spesso, assistiamo all’approfondimento di certi processi come quello di identificazione tra spazi e operatori, oppure dello slittamento dei ruoli, tra gallerista a curatore, artista e collettivo. Questo forse accade perché la scena artistica sta rintracciando nuove sintassi, tentando di districarsi nelle dinamiche di un mercato poco attento alle ricerche più recenti ma si registrano anche nuove possibilità, offerte dalle istituzioni che, a vario titolo, propongono i loro incentivi.
Ancora diverso è lo scenario napoletano, che propone un terreno piuttosto fertile sul quale si innestano nuovi linguaggi e commistioni, sebbene la città sia appesantita da una lunga tradizione in fatto di arte contemporanea. La tipologia del collettivo artistico supportato da spazi non sempre e necessariamente legati allo stretto settore dell’arte, risulta la chiave di volta a Napoli come in molte altre città.
È il caso di Intolab, che ha accolto &nd Project, collettivo partenopeo composto da Fabrizio Monsellato, Nicola Piscopo, Salvatore Ricci e Federica Romano. In un gioco di reciproca ospitalità, a partire dallo spazio di Intolab, situato all’interno dell’Ex Lanificio Militare, grande complesso industriale su via Carbonara, &project ci prova a modo suo. Qui si svolge Imbasciata, un progetto di residenze dedicato agli artisti e collettivi invitati, da diverse zone dell’Italia, a presentare il proprio lavoro e il proprio modus operandi.
Dopo il primo appuntamento di inizio anno, durante il quale è stato ospitato Current project di Milano, per il secondo appuntamento sono stati invitati i bolognesi dell’artist run space Tripla (Paolo Bufalini e Filippo Cecconi). Il video in esposizione per “Nugget”, è dedicato all’andamento del bitcoin, la moneta virtuale ormai divenuta una realtà, e chiarisce non solo il sostrato teorico del collettivo ma anche la modalità di reperimento delle risorse per la produzione. Ad accompagnare il video, un testo di Leonardo Fabbri che sembra ricucire il rapporto tra la moneta virtuale, simbolo di questi anni, e l’antica propensione alla smaterializzazione che affonda le sue radici nella genesi della cultura occidentale. Tra spazi, artisti e collettivi, occorre, però, fare attenzione all’uso del termine “indipendente”, avverte Monsellato, per il quale Imbasciata è un pretesto di incontro.
&nd project, infatti, si avvale inevitabilmente di rapporti di dipendenza tra i suoi stessi membri, oltre che tra il gruppo e gli interlocutori esterni. In quest’ottica, la relazione cercata con realtà parallele e localizzate in altre città si rivela una ricerca di confronto sul campo per conoscere modi differenti di declinare una stessa urgenza di produzione, esposizione e rappresentazione.
Prossimo impegno in agenda, dal 13 al 17 giugno, con il collettivo Like a little disaster, di Polignano a Mare. (Luciana Berti)
In home e in alto: Tripla, Nugget, Imbasciata