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All’Abbazia di San Gregorio c’è chi giura si tratterà di un’esperienza emozionale, più che di una mostra. Non capita tutti i giorni, in effetti, di vedere un dipinto esattamente nel luogo dove è stato realizzato, specialmente se si tratta di immensi Maestri da museo. E invece per un mese e mezzo Canaletto torna, grazie a Fondaco e alla Famiglia Buziol, dopo 270 anni, nel loggiato all’entrata del Canal Grande dalla Basilica della Salute”, dove con l’aiuto della sua camera ottica costruì le linee delle architetture che tra il 1740 ed il 1745 finirono nella tela Gero Qua, che nell’’aprile del 1970 fu acquistata dall’’attuale proprietà da Sotheby’’s a Londra. Canaletto insomma tornerà a casa, all’Abbazia di San Gregorio, in una sala mai aperta al pubblico, che accoglierà la tela in una modalità che sarà “sospesa nel tempo”, come del resto appaiono quasi tutte le vedute del grande pittore veneziano. Ma c’è dell’altro: l’accesso sarà consentito per un numero massimo di otto persone per ogni fascia oraria, compreso in serata e notturna, solamente tramite una ferrea prenotazione sul sito dedicato a un evento che si propone come più unico che raro: www.canalettovenezia.it.
Ad introdurre l’’opera agli spettatori sarà un video di Francesco Patierno, che insieme a Tonino Zera ha firmato l’allestimento del percorso espositivo/emozionale. L’opening, in questo caso, è per il 10 novembre. Ma pochi giorni dopo Canaletto sarà di nuovo star, stavolta proprio da Sotheby’s Londra, con due tele mai apparse sul mercato recentemente: dipinte tra il 1738 e il 1742, al culmine della carriera dell’artista, raffigurano due dei più celebri dei soggetti veneziani del Canaletto: il Ponte di Rialto sul Canal Grande e Piazza San Marco. Con una provenienza dalla Corporate Art Collection del gruppo HSBC, le due opere saranno offerti come coppia nell’asta serale dedicata agli Old Masters il prossimo 4 dicembre, con una stima che si aggira sugli 8-12 milioni di sterline l’una.
Alex Bell, International Joint Head e Co-Presidente del dipartimento dedicato ai Maestri di Sotheby ‘s, ha commentato: «Canaletto è stato uno dei rari artisti del suo tempo ad avere una reputazione internazionale. Era una fonte impareggiabile di ispirazione per i suoi coetanei e le sue opere sono state ricercate dai più grandi collezionisti europei. Quasi tre secoli dopo il suo fascino universale dura, e oggi è apprezzato da un pubblico sempre crescente. Collezionisti asiatici e russi, in particolare, hanno mostrato forte interesse, per questo le opere saranno esposte anche a Mosca e Hong Kong». E anche a New York, aggiungiamo noi, per non dimenticare proprio nessuno!