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Progettata da Piero Portaluppi nella metà degli anni ’30 del Novecento per una famiglia di imprenditori farmaceutici, Casa Corbellini Wassermann, in viale Lombardia 17, Milano, dal 1995 aveva ospitato uffici, per poi essere abbandonata definitivamente nel 2001. Oggi – e anche domani, dalle 11 alle 19 – tutta la città e gli amanti dell’arte e i fedeli sostenitori di Massimo De Carlo potranno scoprire come sarà la nuova sede ammiraglia della galleria: un gioiello vero e proprio, ritrovato dopo un prezioso restauro conservativo durato 2 anni e supervisionato dallo Studio Binocle, con consulenza di Antonio Citterio.
Al piano terra, negli appartamenti padronali, saranno ospitate le sale espositive (opening il prossimo 7 aprile), e le opere – c’è già da immaginare un meraviglioso cortocircuito – dialogheranno con i preziosi elementi architettonici ritrovati: le fughe di alluminio nei pavimenti dalle grandi piastrelle in noce, i caminetti impreziositi da leghe metalliche, le pareti della sala d’ingresso decorate con una tempera che raffigura i borghi della pianura padana, i marmi verdi, rossi, la pietra e le losanghe del soffitto. Invece, nel seminterrato e nelle stanze della servitù sono stati ricavati non solo gli uffici ma anche una grande biblioteca/archivio-memoria della galleria.
Da non dimenticare una visita ai bagni: il primo, affacciato sul giardino, con sanitari in marmo rosa d’Ornavasso; il secondo, più modesto, in marmo verde e bianco e ritirato in un’area più discreta nel retro della casa. In più, in esterno, la splendida scala elicoidale, anch’essa in blocchi di marmo concepita per la V Triennale del 1933 e poi rimontata qui.
Un tesoro posto sotto la tutela dei beni culturali e che in queste ore potrete scoprire nudo e crudo. Per, aggiungiamo, una galleria che sarà un caso più unico che raro. In attesa della nuova programmazione. Se volete vederne di più, fatevi un giro sulle stories del nostro profilo Instagram.