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Il Padiglione Francia alla Biennale di Venezia ospiterà il progetto Rêvolutions dell’artista Céleste Boursier-Mougenot, curato dalla direttrice del Centre-Pompidou-Metz Emma Lavigne. Ma cosa dobbiamo attenderci da una delle partecipazioni nazionali più solide? L’idea è quella di trasformare l’edificio in un’isola ecologica e onirica, con richiami ai giardini romantici del diciottesimo secolo. Tre alberi si stagliano tra le passarelle di legno, mostrando ai visitatori i loro mutamenti determinati dal metabolismo e dalla loro diversa sensibilità alla luce e all’ombra. Sopra di loro un lucernario privato del suo vetro scandisce ritmicamente quest’alchimia coreografica, influendo direttamente sulla linfa vitale degli arbusti. Dietro questo miraggio della natura l’artista nasconde un messaggio politico: la sua intenzione è quella di comporre un lavoro poetico che si sofferma sulla libertà e sulla bellezza non convenzionale. Il fruscio creato dagli alberi è collegato a un generatore di corrente, creando un particolare effetto sonoro (come sempre accade nelle installazioni dell’artista) con l’intento si trasformare il Padiglione in un teatro a cielo aperto.
La Francia, insomma, quest’anno ai Giardini ci regalerà un rifugio di relax. (Giulia Testa)