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“A me e ad Achille Bonito Oliva ci chiamano Croce Rossa. Arriviamo sempre nel momento in cui c’è bisogno di noi”. Come all’Aquila, alle prese con una lenta e faticosa ricostruzione, dopo le devastazioni del grave sisma dello scorso anno.
Così Cesare Manzo, il noto gallerista ed animatore culturale pescarese-romano, chiosa con noi di Exibart, che lo interpelliamo sulle voci della più recente impresa che lo vede coinvolto. Ovvero un’edizione speciale di Fuori uso, la storica rassegna d’arte da lui lanciata nel 1990 a Pescara e fra le prime a scoprire spazi “off” come contenitori per l’arte, “musei temporanei in luoghi dove i musei non ci sono”, precisa.
Un’edizione quindi ospitata dal capoluogo abruzzese, a sostenere ed incoraggiare la ripresa che oltre ad economica, sociale, civile, dovrà essere anche culturale. “Siamo ancora lontani dal definire i dettagli – spiega Manzo -, ma abbiamo riscontrato l’interesse politico sia a livello regionale che comunale. L’intenzione è comunque quella di tenere Fuori uso in autunno: i potenziali spazi espositivi non mancano (forse tre chiese sconsacrate, ndr), ed alcuni artisti hanno già dato un’adesione di massima, da Michelangelo Pistoletto a Ettore Spalletti”.
Così Cesare Manzo, il noto gallerista ed animatore culturale pescarese-romano, chiosa con noi di Exibart, che lo interpelliamo sulle voci della più recente impresa che lo vede coinvolto. Ovvero un’edizione speciale di Fuori uso, la storica rassegna d’arte da lui lanciata nel 1990 a Pescara e fra le prime a scoprire spazi “off” come contenitori per l’arte, “musei temporanei in luoghi dove i musei non ci sono”, precisa.
Un’edizione quindi ospitata dal capoluogo abruzzese, a sostenere ed incoraggiare la ripresa che oltre ad economica, sociale, civile, dovrà essere anche culturale. “Siamo ancora lontani dal definire i dettagli – spiega Manzo -, ma abbiamo riscontrato l’interesse politico sia a livello regionale che comunale. L’intenzione è comunque quella di tenere Fuori uso in autunno: i potenziali spazi espositivi non mancano (forse tre chiese sconsacrate, ndr), ed alcuni artisti hanno già dato un’adesione di massima, da Michelangelo Pistoletto a Ettore Spalletti”.
[exibart]
Bellissima idea! Cesare sempre acuto e lucido.
Che coraggio !!!!!!
pronto soccorso;arriviamo sempre al momento giusto!
ma stiamo scherzando?
forse il terremoto può essere di soccorso a Cesare Manzo e Oliva Bollito.
Manzo sono anni che cerca di accattonare soldi,sono anni che cerca di sopravvivere dando sole a destra e sinistra;
chiedete in giro a quanta gente deve dare soldi,
ha debiti con tutta Pescara e provincia, e poi basta con questo fuori uso sono 20 anni che è passato di moda,la galleria Manzo è l’ultimo esempio di quel carozzone di gallerista di vecchia generazioni ignorante,analfabeta, che ci ha portati alla miseria culturale nazionale,poi ci lamentiamo che i nostri artisti non vengono chiamati o non contato niente fuori dal perimetro Italia,poverino non s scrivere neanche il suo nome .
Sono anni che MANZOTTI non pesca qualche artista ( vedere i suoi giovani artisti dove e quando hanno esposto in qualche mostra seria) ,è finito il tempo dove bastava organizzare qualche festino per fare arte,è finito il tempo dove con i suoi amici di merenda raccontava falsità per un tornaconto personale.
Personalmente mi meraviglio della regione Abruzzo , non conosco la realtà politica del posto ma posso dire che tanto preparati non mi sembrano.
Siamo alle solite , e poi ci lamentiamo del nostro paese ,parliamo sempre di conflitto di interesse e poi permettiamo ad un emerito ignorante ( chi lo conosce può testimoniarlo) che ha una galleria privata di prendere soldi pubblici per pubblicizzare i propri artisti e guadagnare soldi.
Manzotti non partecipa ormai più a nessuna fiera (vedere il calendario 2010) , nessuno curatore serio lavora con lui , e non dimenticate mai Fuori Uso è cosa creata da un certo Giacinto Di Pietrantonio.
L’OLIVA Bollita dal suo canto sono mesi che cerca di entrare nel calderone del terremoto , preparatevi poveri terremotati fra poco la vostra città rinascerà grazie ad un ottimo pasto fatto di Olive Bollite con cascata di Manzotti avariato!
NB può essere l’occasione giusta per far risuscitare Sergio Sanna come artista?, può essere l’occasione giusta per far riparare i debiti di Manzotti?,
per fortuna che Sgarbi c’è !
Luca Rossi
A me non mi conosce nessuno, ma ad una cosa così mi piacerebbe esserci, non per accattonare, perchè mi piace il posto e ne stimo la gente. Anni fa feci un lavoro a Pescara,(decorazione, niente di che) e fui trattato da papa.
Bha…non conosco direttamente Cesare ela sua attività, non so se le cose scritte siano vere o meno. Mi sembrava interessante l’idea di portare gli “artisti” a confrontarsi con una realtà concreta, delicata e tragica come la zone del terremoto.
si chiama sarra, documentati meglio
L’idea è interessante, prima di commentare nel bene e nel male forse sarà bene aspettare di vedere il progetto nella sua complessità. Speriamo di non vedere piuttosto coinvolti solo i soliti nomi (come quelli già citati), speriamo venga seguito in modo serio realmente come possibilità di rinascita per il territorio colpito dal terremoto.
Insomma auspichiamoci che non sia una Gibellina 2. Anche li il progetto iniziale -non solo il cretto, eccellente testimonianza/sarcofago/celebrazione per le vittime e per il territorio siciliano, ma anche il museo civico di arte contemporanea- era molto interessante e importante soprattutto per attirare nel luogo visitatori/turisti che avrebbero potuto contribuire alla rinascita e soprattutto avrebbe potuto essere nel male una opportunità positiva per far nascere una nuova realtà in un territorio ai margini. Invece il museo alla lunga si è rivelato una chimera, possibili programmazioni fantasmi, mostre praticamente inesistenti e una collezione che attiri il turista? niente.
Speriamo che questa buona idea si riveli nel tempo (e non solo oggi) in positivo, che venga seguito il progetto fino in fondo e che una volta attinto ai fondi i diretti ideatori non girino distrattamente le spalle lasciando il tutto in mani sbagliate, bruciando così quella che potenzialmente è la possibilità per L’Aquila di diventare polo (anche in piccolo) per l’arte contemporanea e dunque possibilità per le nuove generazioni di entrare in contatto con quanto di solito nelle province viene a mancare, ossia cultura e apertura verso la contemporaneità dell’Arte.
Aspettiamo con fiducia Signori Cesare Manzo e Achille Bonito Oliva, avete una grande responsabilità, dimostrate di aver imparato la lezione dalla storia, perlomeno da quella recente.
L’idea è bellissima e sarebbe bello che invitasse anche qualche artista non famoso come Pistoletto,ad esempio me con le mie opere…
grazie!