“Noise”. Non un titolo altisonante, ma decisamente indicativo per la mostra collaterale alla Biennale di Venezia, che si aprirà il prossimo 31 maggio ai Magazzini del Sale di San Cassian. A cura di Alessandro Carrer e Bruno Barsanti, L’Associazione Culturale De Arte porta in laguna un campionario di “toni” dell’arte a cento anni dalla pubblicazione de “L’Arte dei Rumori” di Luigi Russolo, indagando come la propagazione del suono e del rumore rientrano nel processo artistico e comunicativo dell’arte contemporanea.
Interferenza nell’ambiente e nella comunicazione, disturbo rispetto all’informazione trasmessa, eccesso di informazioni, sottofondo: in tutti i casi elemento sempre presente e quindi parte integrante di ogni messaggio, e di ogni realtà, soprattutto all’epoca della civiltà dei consumi, dove il rumore è presente sotto ogni forma nel quotidiano.
Seguendo le parole di Deleuze, per cui anche con il rumore si potranno creare nuove connessioni all’orizzonte di nuove dimensioni, il rumore è anche un’esperienza dell’eccesso, un elemento di resistenza all’ovvio capace di fornire nuove dimensioni di relazione e di condurre direttamente alla vita dell’immaginazione: dunque una possibilità dell’arte. Che in “Noise” sarà messa a punto attraverso i lavori di Carsten Nicolai e Anne-James Chaton, Joseph Nechvatal e Roberto Pugliese, Pascal Dombis e Piero Gilardi, Lab[au], Francesco Quarta Colosso, Pablo Rasgado, Andrea Rossi e Andrea Ground Plane Antenna. Per rendere giustizia, e per rendere arte, quella parte della comunicazione che spesso giace nell’ambito dell’errore, dell’eccesso o del rimosso.