Categorie: Speednews

Chi di spada perisce. La reazione di Flavio Favelli al caso del drappo di Giulio Regeni

di - 13 Giugno 2019
La storia è di quelle che fanno più disgusto che rabbia e risale già a due giorni fa, un tempo che, non solo nel mondo dell’informazione ma, in generale, anche in quello del visivo, vuol dire quasi un secolo. C’è stato tutto il tempo, insomma, per assorbire l’immagine dello striscione dedicato alla memoria di Giulio Regeni, affisso sullo scalone del Municipio di Ferrara, coperto dalla bandiera della Lega. Che, giova ricordarlo, visto che stiamo parlando anche di memoria, si chiamava Lega Nord per l’Indipendenza della Padania, poco prima delle elezioni politiche del 2018.
E dire che si stava festeggiando, ovviamente con la sobrietà tipica dei carroccianti, dopo il risultato del ballottaggio che ha assegnato la guida della città emiliano-romagnola al leghista Alan Fabbri, primo sindaco del centrodestra dal dopoguerra, fedelissimo di Matteo Salvini e vorace lettore di romanzi di formazione come Il giovane Holden. Un gesto inutilmente becero, sulla linea di quelli ai quali ci hanno abituato i membri del bel partito che una volta ardeva per picconare l’Italia e adesso agita nevroticamente l’asta da selfie.
La fotografia ha immediatamente attirato l’attenzione di Amnesty International, che ha promosso l’esposizione del drappo giallo in diverse città d’Italia tra cui Ferrara dove, peraltro, era stato anche rubato, nel 2017. «Proprio in queste ore sta diventando virale la triste immagine della Lega ferrarese che, per esultare del proprio risultato elettorale, ha coperto con la propria bandiera lo striscione a sostegno della battaglia per la verità su Giuglio Regeni», ha commentato Ivan Greghi, segretario del Pd di Cento. Al che è intervenuto Fabbri, che ha provato a minimizzare: «Non era certo un gesto a sfregio. La bandiera è stata tolta subito, mentre lo striscione di Regeni resterà dov’è». Insomma, abbiamo capito tutti male, mica c’è da offendersi, è solo il solito caso di Buonisti  da Salotto VS Buonsenso Spicciolo, non c’entra nulla il vilipendio alla memoria di un ragazzo nato nel 1988, dottorando all’Università di Cambridge e barbaramente torturato e ucciso in Egitto. La bandiera leghista sarà stata anche tolta subito e, magari, apposta in un luogo più idoneo ma la fotografia, diffusa attraverso tutti i canali comunicativi, rimarrà latente per molto tempo nella  percezione condivisa, come uno dei tanti simboli di questa sempre più acuta barbarie del pensiero e dei gesti.
Comunque, poiché su Exibart parliamo di politica soprattutto quando sfiora l’ambito della cultura visiva, segnaliamo la reazione di Flavio Favelli. L’artista nato a Firenze nel 1967 spesso lavora con i meccanismi di riappropriazione e persistenza delle immagini, delle icone e dei loghi e, in questo caso, ha realizzato un piccolo disegno a matita colorata su cartoncino 29×20 centimetri: Chi di spada perisce, di spada perisce. (mfs)

Articoli recenti

  • Mostre

“La Caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos” in mostra a Vicenza

Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…

23 Dicembre 2024 0:02
  • Architettura

«L’umano al centro dell’architettura». La prossima edizione della Biennale di Seoul raccontata dal suo direttore

La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…

22 Dicembre 2024 19:15
  • Libri ed editoria

Quel che piace a me. Francesca Alinovi raccontata da Giulia Cavaliere in un nuovo libro

Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…

22 Dicembre 2024 17:00
  • Cinema

Napoli-New York: il sogno americano secondo Gabriele Salvatores

Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…

22 Dicembre 2024 9:00
  • Arte contemporanea

Sguardi privati su una collezione di bellezza: intervista a Francesco Galvagno

Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…

22 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02