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«Chiederemo una revisione al Ministero». Giovanna Melandri sul caso dei tagli al MAXXI

di - 27 Dicembre 2018
430mila visitatori tra spazi interni ed esterni, 9 mostre di arte, architettura, fotografia, design e fumetto, 5 progetti speciali, 58 nuove acquisizioni. Sono alcuni numeri dell’ultimo anno del MAXXI che, però, rendono ancora più amaro il taglio dei fondi previsto dal maxiemendamento alla Legge di Bilancio, firmato Salvini & Di Maio. «Leggendo finalmente la Legge di Bilancio troviamo la triste conferma dei tagli al MAXXI. Tagliati 1,5 milioni di Euro l’anno dalle risorse destinate alla crescita, valorizzazione e promozione della collezione pubblica nazionale di arte e architettura contemporanee», ha detto Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI.
«Ricordo che l’incremento della collezione è una delle missioni fondamentali affidate al Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, assieme alla sua promozione in Italia (l’accesso è difatti gratuito dal martedì al venerdì) e nel mondo (in questo momento parte della la collezione con artisti e fotografi italiani e a Delhi e al Museo Bardo di Tunisi)», ha commentato Melandri, facendo riferimento a “Classic Reloaded. Mediterranea”, mostra itinerante a cura di Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI Arte, con Eleonora Farina, nell’ambito del progetto “Italia, Culture, Mediterraneo”, programma culturale che il MAECI ha realizzato per il 2018 nei Paesi dell’area del Medio Oriente e del Nord Africa. Ironia della sorte, i 2 milioni del PAC-Piano per l’Arte Contemporanea, sono stati dirottati proprio per la “promozione dell’arte contemporanea all’estero”.
Il PAC ha cadenza triennale e fino allo scorso anno poteva contare su un fondo di 2 milioni di euro, destinati per metà al MAXXI e per il resto all’acquisto di nuove opere, tra cui l’incremento della collezione della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma o, comunque, per progetti d’arte contemporanea. Nella legge di Bilancio dello scorso anno è stato raddoppiato il finanziamento per il Piano, passato così da 2 a 4 milioni di euro, sempre divisi tra il finanziamento al MAXXI, le altre istituzioni museali e le iniziative. Con il subemendamento presentato dal Gruppo Cinque stelle in Senato, 3 dei 4 milioni di euro destinati al Piano verranno dirottati verso la promozione dell’arte contemporanea italiana all’estero. Con l’approvazione definitiva della manovra alla Camera, attesa in questi giorni per la pubblicazione entro il 31 gennaio, resterà 1 milione di euro, da dividere tra il finanziamento al MAXXI e le altre attività legate al contemporaneo. In caso di approvazione definitiva, al Museo di Zaha Hadid resteranno 500mila euro per l’incremento della collezione pubblica nazionale e anche per la promozione dell’arte contemporanea italiana all’estero, che dal 1999 compare tra le mission del Museo, in collaborazione con il Ministero degli Esteri.
E i progetti annunciati per il 2019 sono stati confermati? Il 21 marzo è prevista l’apertura della mostra dedicata al grande fotografo Paolo di Paolo, a cura di Giovanna Calvenzi e con Gucci main sponsor. Dal 4 aprile, un progetto espositivo site specific di Paola Pivi, a cura di Hou Hanru e Anne Palopoli, e ancora, dal 26 giugno, una grande antologica di Maria Lai, curata da Bartolomeo Pietromarchi e Luigia Lonardelli. Poi, in primavera, la mostra fotografica “Terre in movimento”, con Olivo Barbieri, Paola De Pietri e Petra Noordkamp, mentre a fine settembre un focus su Enzo Cucchi, maestro della Transavanguardia, e una retrospettiva dedicata a Gio Ponti, icona del design. «Si dimezzano, dal 2020, le risorse per il progetto MAXXI L’Aquila. Ci vediamo costretti a ripensare e ridurre dunque progetti e attività già programmati per il 2019». Insomma, la strada sarà in salita ma non è finita qui. «Chiederemo al Ministero dei beni culturali, socio fondatore-promotore della Fondazione MAXXI (di cui fanno parte anche la Regione Lazio e istituzioni private, tra cui l’Enel, ndr) di rivedere una scelta che penalizza ingiustamente il MAXXI e Roma. Continueremo in ogni caso a lavorare con ancora più energia per garantire al nostro pubblico un’offerta culturale ricca e di qualità e per contribuire a rafforzare l’ecosistema dell’arte contemporanea che ha bisogno anche in Italia di un museo nazionale libero e indipendente al servizio della ricerca degli artisti e degli architetti», ha concluso Melandri.

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