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I cantieri di Piazza Garibaldi, a Napoli, vedono finalmente la luce. Iniziati ben 13 anni fa, i lavori saranno consegnati a giugno 2019 e restituiranno l’immagine di un’area totalmente rifunzionalizzata. Il progetto firmato da Dominique Perrault, infatti, non ha coinvolto solo la zona sotterranea, con il capolinea della Linea 1 della metropolitana aperto già nel 2013, a 40 metri di profondità e impreziosito dai grandi specchi di Michelangelo Pistoletto. La grande piazza, solitamente un ingorgo per le automobili e i pullman, sarà percorsa da 20mila metri quadrati di verde, con 130 alberi fino a 7 metri di altezza, arbusti e siepi. Insomma, anche Napoli inizia a virare al green e sarebbe arrivata anche l’ora, considerando le poche aree di verde pubblico, per quanto imponenti, come il Real Bosco di Capodimonte e il Parco della Villa Floridiana, recentemente oggetto di importanti lavori di riqualificazione del Ministero dei beni Culturali.
La piazza risale ai primi anni dell’Unità d’Italia ed è stata oggetto di diverse trasformazioni nel corso del tempo, in linea di massima procedute di pari passo con l’evoluzione della stazione centrale, ricostruita da Pierluigi Nervi e Bruno Zevi negli anni ’60 e rimodernata nei primi 2000. Punto di sbocco delle autostrade e delle line ferroviarie nazionali e regionali, immediatamente antistante ai grattacieli dei servizi del Centro Direzionale di Kenzō Tange, la zona è densamente vissuta e attraversata e lo sarà anche in futuro. Il progetto di Perrault prevede, sul lato sinistro, un’arena da 3mila posti con gradinate in travertino, oltre a una serie di campi sportivi e di pattinaggio, mentre su quello destro troveranno luogo degli spazi espositivi appositamente adattabili per il commercio itinerante, fiorito in maniera a dir poco rigogliosa, insieme alle comunità etniche di riferimento, nelle strade circostanti alla piazza. Dopo anni di immobilismo architettonico – non che la città abbia bisogno di altre strutture, quanto di un generale rinnovamento – un buon segnale di presentazione per le Universiadi, la manifestazione sportiva internazionale che si terrà a luglio 2019. Di certo saranno necessarie una manutenzione e una cura costanti, come del resto per ogni infrastruttura, per evitare che la svolta diventi una folata. (mfs)