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Si chiama M77 Gallery. L’indirizzo è, appunto, via Mecenate 77, periferia est di Milano, zona di studi Rai e di quello che rimane la città industriale. Che prosegue invece la mutazione verso l’arte, con un nuovo spazio che per inaugurare i suoi mille metri quadrati di spazio, (stasera alle 19) lo farà con una serie di opere provenienti dalla collezione Consolandi.
Niente meno, ma quel che è certo è che M77 Gallery avrà come mission “l’accoglienza” del meglio dell’arte italiana e una serie di collaborazioni internazionali con realtà americane che stanno scandagliando percorsi di grande rilevanza, specialmente per quanto riguarda la pittura.
“Collezione Consolandi. Un florilegio” presenterà per 3 giorni, fino al 17 aprile, una selezione di opere che vanno da Lucio Fontana a Damien Hirst, ma non solo: M77 sarà anche uno spazio di presentazione.
E non si poteva iniziare proprio da una dissertazione sul collezionismo, con Francesco Poli che, introdotto da Angelo Crespi, parlerà del suo nuovo libro Collezionisti d’arte tra professione e passione edito da 24 ORE Cultura e DLArte. A dare man forte al critico e docente anche Claudia Consolandi, figlia del notaio Paolo Consolandi, iniziatore della grande collezione omonima, Giovanna Forlanelli Rovati, che parlerà della collezione aziendale di Rottapharm/Madaus, e Michele Bonuomo, direttore della rivista Arte. Un’occasione per discutere della “professione del collezionista” nel corso del Novecento attraverso una serie di figure mitiche della storia dell’arte, che hanno saputo prevedere i rapidi cambiamenti del mercato e amare gli artisti più rappresentativi: da Jucker a Jesi, da Panza di Biumo a Giorgio Franchetti. E un’occasione anche per scoprire un nuovo lato della Milano che, nonostante tutto, continua a nutrirsi di arte.