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La metamorfosi forse più celebre e drammatica trasformata in marmo. Questa l’Apollo e Dafne di Gian Lorenzo Bernini, che seppe tradurre in sublime le parole del grande poeta. Ma stasera qualcosa di nuovo accadrà intorno al gruppo scultoreo, che non ha perso la sua immensa capacità di fascinazione. Al Museo di Roma Palazzo Braschi, stasera, l’inseguimento di Dafne, che si trasforma in alloro ricongiungendosi alla Terra sarà messo in scena da dal progetto di Mojmir Ježek, Bernini’s Apollo e Daphne reloaded in the 4th dimension. Un “cinema di marmo” nel quale l’artista ha fatto rivivere i movimenti antecedenti la fissità della statua attraverso una serie di fotografie, scattate da Stefano Fontebasso de Martino, e dove il “fermo marmo” di Bernini è il perno su cui far muovere la drammatica sequenza raccontata da Ovidio. Presentato da Claudio Strinati, Dario Evola, il regista Giuliano Montaldo e la giornalista Irene Bignardi, alla proiezione della nuova storia “di marmo” saranno affiancati brani musicali e passi del libro Primo delle Metamorfosi di Ovidio recitati da Luigi Diberti. Un esperimento di nuova vita, per ridare in qualche modo anche ad Apollo e Dafne, un’ipotetica possibilità per rincontrarsi.