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Huang Yong Ping apre la settima edizione di Monumenta con Empires, un’installazione gigantesca di ben 980 tonnellate che copre 4mila 900 metriquadrati sui 13mila 500 metriquadri della Navata del Grand Palais di Parigi, visitabile fino al 18 giugno.
Lo scheletro argentato di un serpentone lungo 254 metri, e composto da 316 vertebre e 568 costole, sorvola 305 container metallici coloratissimi, di cui i nomi rimandano a diverse compagnie marittime mondiali. La presenza massiccia di questi nell’opera di Huang Yong Ping fa pensare alla loro onnipresenza nei grandi porti commerciali che hanno sfigurato e rinconfigurato l’assetto urbano, e di conseguenza modificato le relazioni sociali ed economiche a livello mondiale. L’opera Empires è forse un colpo allo stomaco alla mondializzazione? Quella economica s’intende, in cui la competizione mondiale è spesso retta da un sistema finanziario che guarda solo al profitto. Insomma, un’opera che fa riflettere, dalle molteplici letture. Troviamo inoltre, egregiamente poggiato su due container un bicorno, il cappello a grande scala, che portava Napoleone Bonaparte, qui a mo’ di Arco di Trionfo. Ma chi è Huang Yong Ping? Artista cinese, classe 1954, risiede in Francia dal 1989. Dal 1985 al 1987 è stato capofila del movimento Xiamen Dada, il cui motto era “Lo zen è Dada, Dada è lo zen”, un gruppo artistico che approfondiva i rapporti tra arte, vita e politica. Nel 1999 l’artista cinese rha rappresentatola Francia presso la 48esima Biennale d’Arte di Venezia insieme a Jean-Pierre Bertrand. “La struttura metallica del serpente, come quella dell’architettura della navata centrale del Grand Palais, rimanda alla grande trasformazione dell’Occidente provocata dalla rivoluzione industriale di cui il Grand Palais ne è un prodotto, anche se tardivo” scrive Jean de Loisy, curatore di Empires e attuale presidente del Palais de Tokyo. Hou Hanru, direttore del MAXXI, museo che l’anno scorso ha ospitato l’artista, ha invece dichiarato: «Il progetto di Huang Yong Ping per Monumenta è davvero “imperiale”. Facendo viaggiare la maestosa figura del serpente per il mondo – compreso il MAXXI – questo progetto ci scuote con il suo potere epico e sublime. Sposta la nostra attenzione su questi tempi di globalizzazione dal carattere neo-imperialista». Huang Yong Ping fa parte della scuderia della galleria parigina Kamel Mennour. (Livia de Leoni)