L’apertura della Fondazione avviene con la presentazione dello spazio con le opere strutturali di Alberto Garutti, Gruppo A12, Michelangelo Pistoletto, Tobias Rehberger, Gilberto Zorio, alle quali – nella mostra di debutto,
Ricostruire con l’arte – è idealmente abbinata un’opera della collezione, scelta da ognuno di questi artisti e con la quale sente una particolare affinità:
Garutti-Joseph Kosuth; Gruppo A12-Paul Mc Carthy; Pistoletto-Yves Klein; Rehberger-Man Ray; Zorio-Grazia Toderi. Nata dall’esperienza trentennale di collezionismo d’arte contemporanea dei fondatori e da un’interazione con il territorio, si inaugura a Camogli, a pochi chilometri da Genova, la Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti. La Fondazione è depositaria dell’importante collezione di Pier Luigi e Natalina Remotti, le cui prime acquisizioni risalgono agli inizi degli anni 70. In quel periodo i Remotti, di origine piemontese, risiedono a Caserta e frequentano a Napoli la galleria di Lucio Amelio, figura di importanza internazionale che per primo ha portato in Italia
Joseph Beuys e ha lavorato con importanti artisti nazionali e internazionali, fra i quali anche
Andy Warhol. Dagli anni 80 Pier Luigi e Natalina Remotti risiedono tra Santa Margherita Ligure e Milano e la loro avventura di collezionisti continua con grande slancio. La sede – nella chiesa sconsacrata dell’ex convento delle Gianelline – è stata completamente ristrutturata all’interno, mentre all’esterno ha mantenuto la veste originale: il retro dipinto a fasce bianche e grigie, il fronte giallo con inserti decorativi in stucco e marmo. La sistemazione degli spazi interni in due piani è stata invece affidata ad Alberto Garutti, mentre a Gilberto Zorio si è deciso di affidare il compito di disegnare il pavimento, per il quale ha progettato una grande stella. Michelangelo Pistoletto ha pensato un intervento esterno che mettesse in primo piano il segno della contemporaneità che si trova all’interno, il Gruppo A12, studio di artisti e architetti di Genova, la progettazione della balaustra di protezione dell’affaccio del secondo piano, Tobias Rehberger, uno dei più importanti artisti tedeschi della nuova generazione, ha progettato una grande nuvola intrecciando vari tipi di nastro di velcro prevalentemente bianco, tra i quali sono inseriti dei led che, collegati a un sensore, si illumineranno in base ai movimenti dei visitatori. La Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti – diretta da Francesca Pasini – darà vita a due o tre eventi all’anno, invitando di volta in volta uno o più artisti a concepire un progetto per questo spazio così particolare; ogni volta, accanto alle opere create per l’occasione, ne verranno selezionate altre provenienti dalla collezione Remotti, allo scopo di creare un dialogo fra presente e passato prossimo, fra generazioni e linguaggi diversi. Parallelamente alle mostre e ai progetti particolari, l’intento è quello di arricchire il programma con presentazioni di libri, conferenze e discussioni sull’arte, eventi musicali e proiezioni di film, sia legati all’arte sia provenienti dal circuito cinematografico vero e proprio, con un occhio particolare a quelli selezionati dai festival che tuttavia non sempre vengono distribuiti nelle sale.
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La Liguria fino ad adesso si era mantenuta indipendente, ora sono anche lì arrivati i nostri
non c'è che dire, Pistoletto è sempre più rimbambito...di boiate ne ho viste, ma la caramella "infinita" le supera tutte
se qualcuno mi spiega il senso di questa operazione... una critica 'fritta' come la Pasini, degli interventi pubblici 'inutili'... che apporto, che ricerca? ancora inutilità e spreco di risorse